Basket A2, Pasquali: "Unieuro, smettiamo di pensare di essere i più bravi"

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Torna parzialmente il sereno in casa Unieuro: ieri Riccardo Bolpin è tornato ad allenarsi assieme ai compagni dopo lo stop dovuto al virus intestinale che ha già colpito sia Bruttini che Carroll. Quest'ultimo dovrebbe riprendere oggi lasciandogli il tempo di smaltire completamente l'infezione «per massima tutela nei suoi confronti, ma anche verso i compagni di squadra» come spiega il general manager dei forlivesi, Renato Pasquali, prima di rivolgere un piccolo, ma importante tributo alla sua ala statunitense. «Jeffrey aveva la febbre, si è sottoposto al tampone di controllo con esito negativo e domenica, arrivato al palasport dopo la misurazione della temperatura aveva addirittura 38.5. Ha chiesto lui di poter almeno provare a dare una mano in campo e non ricordo un solo giocatore con febbre così alta che si sia reso tanto disponibile. Anzi, mi ricordo di gente che non giocò con 36.9. Abbiamo apprezzato tanto la disponibilità di Carroll».
Priva, di fatto, di uno dei suoi due stranieri, l'Unieuro con Cento ha centrato l'obiettivo: la vittoria a ogni costo. Sul modo in cui è giunta, Pasquali ha le idee chiare. «Tutti si sono sentiti di dovere dare qualcosa in più, anche per l'assenza di Jeffrey e la risposta è stata davvero all'altezza, specialmente in difesa dove la qualità della prestazione non è fedelmente fotografata dai punti subiti: senza i contropiede causati dalle nostre palle perse, avremmo concesso molto meno. Ora, però, bisogna rendere stabile questo atteggiamento, questa disponibilità verso i compagni e le motivazioni sono alla base della crescita che ci aspettiamo».
Quella che deve portare Forlì a essere realmente una big del campionato. Non a parole come ammonisce il giemme. «Dobbiamo smettere di pensare di essere i più bravi e che tutto sia dovuto. Il diritto di poterlo affermare va guadagnato e questo diritto lo si acquisisce solo sul campo, volendo dimostrare, ma coi fatti, il proprio valore».


Forlì torna al tampone

Già da domenica a San Severo, gara in vista della quale i due gruppi, pugliese e forlivese, torneranno a sottoporsi a tampone di controllo pur non essendovi obbligati. «Lo abbiamo deciso assieme e come squadra d'ora in poi torneremo a farli sempre 48 ore prima di ogni gara - ammette Pasquali, membro del direttivo Lnp -. Sabato in assemblea di Lega dopo i casi di positività, anche tra vaccinati, che si stanno verificando, ho posto il problema di avere una garanzia in più rispetto a quella che il solo green pass non può, ora, fornire. Non più di tre società hanno obiettato, tutte le altre di A2 e B hanno convenuto sia necessario per non tornare a complicarci la vita».
Le norme in vigore, però, non possono rendere nuovamente obbligatorio il test rapido o molecolare per tutti. «Esatto, ma per sicurezza si andrà a gentlemen agreement tra i club. I tamponi costano? Adesso non tanto: per un gruppo di 16-18 persone stimiamo 70 euro a partita e spendere 2000 euro in più in quest'annata è un costo ripagato dalla sicurezza. Spenderemmo di più ritrovandoci eventuali focolai in squadra».

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