Basket A2, Paolo Carasso esalta Rbr: «Dalla C alla A2 in quattro anni battendo anche il Covid»

Basket

Quando si arriva a fine anno, volente o nolente, è sempre tempo di bilanci. Per Paolo Carasso, amministratore delegato di RivieraBanca Basket Rimini, quella che sta per andare in archivio rappresenta un’annata a dir poco speciale, ricca di soddisfazioni, visto il ritorno nel giugno scorso del basket riminese in A2: «Un anno storico, quello del ritorno in serie A del Basket Rimini. Si sono create una serie di convergenze straordinarie ed eccezionali, abbiamo raccolto questa occasione conquistando un successo di altri tempi. Siamo davvero orgogliosi di quello che abbiamo fatto in così poco tempo, con due campionati vinti partendo dalla C, e nel mezzo due annate finite come tutti sappiamo per colpa del Covid. È un unicum nel panorama cestistico, non esiste nessuno che in quattro anni faccia una scalata così importante conquistandosi tutto sul campo, penso sia stata scritta una pagina sportiva epocale che rimarrà negli annali».

Il lato umano

Torta che trova la sua ciliegina nella promessa fatta da Carasso al padre Gianmaria, ovvero riportare la serie A in città dopo tantissimi anni: «Come tutte le storie straordinarie, c’è un lato umano parallelo davvero particolare, avendo esaudito il forte desiderio di regalare a mio babbo, scomparso nell’agosto 2020, la serie A, sogno a cui teneva fortemente. Certe situazioni a studiarle così bene davvero non riescono, è stata una doppia emozione dedicargli la promozione».

Rbr continua a crescere

In tutto questo, unitamente ai risultati sportivi, il mondo Rbr ha continuato a crescere, rafforzando un tessuto sociale davvero importante. «A cascata si sono venute a creare una serie di condizioni straordinarie, ovvero le società affiliate arrivate a 18 con l’ingresso di Riccione e del Basket in carrozzina, un segnale davvero forte di compattezza e unione della realtà provinciale». Impossibile non passare dall’eccezionalità di quella che è stata la campagna abbonamenti, record di sempre nella storia cestistica riminese con 1.272 tessere acquistate dai tifosi: «È il frutto del lavoro straordinario fatto in questi anni, una pagina storica che ci emoziona non poco. Un segnale che ha dato davvero un senso tangibile delle cose fatte da tutto lo staff. In quattro anni abbiamo chiuso quattro bilanci in attivo, è una medaglia che ci diamo perché abbiamo tenuto sotto controllo e fatto combaciare le competenze tecniche e amministrative, per un modello virtuoso di cui andiamo davvero fieri».

L’attuale campionato

Venendo alla stagione in corso, balza all’occhio come la dirigenza di Rbr sia rimasta sempre molto vicina alla squadra in un avvio complicato sotto il profilo dei risultati, uno scotto che una matricola avrebbe potuto effettivamente pagare nonostante la voglia da subito di far bene: «Sono rimasto sempre molto sereno, dopo il primo mese e mezzo dove i risultati non arrivavano. È stata fatta una scelta ragionata, quella di investire e puntare su giocatori protagonisti dello scorso campionato ma senza esperienza, unendo poi un altro prospetto come Anumba che la categoria non l’aveva mai vista. Non un salto nel vuoto, ma la volontà precisa nel credere di poter recitare un ruolo importante anche in una categoria superiore. Mattia, il nostro coach, un grandissimo professionista, gioca un basket all’apparenza semplice, non per chi lo deve assimilare e non è abituato ad un certo modo di intendere la pallacanestro. Ci voleva del tempo, per gli americani di inserirsi e per gli altri di adattarsi e misurarsi nel nuovo palcoscenico. Con il presidente Maggioli e Turci abbiamo sempre rasserenato l’ambiente, donato piena fiducia allo staff, consci che i risultati sarebbero arrivati. Credo che nella seconda parte del girone ci sia stata una crescita esponenziale, cinque vittorie e due partite letteralmente buttate da situazioni di vantaggio ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. L’obiettivo rimane quello di una salvezza tranquilla, poi in estate faremo delle scelte per crescere ancora e puntare le posizioni di vertice. Ci conforta il fatto che tuttora si avvicinino a noi continuamente tanti partner e tanti soci nuovi, estasiati e galvanizzati dal coinvolgimento squadra-tifosi del Flaminio».

Il derby con l’Unieuro

Impossibile non punzecchiare l’ad biancorosso a meno di una settimana dalla partita delle partite, il derby a Forlì. «Non potrà mai essere una partita come le altre. Loro hanno un vantaggio netto e chiaro dettato dall’esperienza, sono tra le squadre che investono di più nel parco giocatori e da diversi anni sono stabilmente ai piani alti della categoria. Noi siamo una matricola determinata, mossi da una grande voglia di dimostrare che Rimini è tornata alla ribalta del panorama cestistico nazionale».

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