Basket A2, Musso: "OraSì, i problemi sono difesa e palle perse"

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Dura la legge della A2. Abituata a campionati dove i ko non erano risultati ordinari, l’Orasì mastica amaro dopo tre stop consecutivi. Partita col dichiarato obiettivo di salvarsi, la squadra sembra essere in chiaro affanno.
«Tante cose che non funzionano: purtroppo non ce n’è soltanto una, ma tante, troppe». Comincia così, sconsolato, il capitano Bernardo Musso. «Innanzitutto non possiamo concedere così tanti punti agli avversari, stavolta 80: subendo così tanto non possiamo pensare di vincere le partite. L'avevamo già detto, ne abbiamo già parlato e questa è una cosa che non deve accadere più o se accade deve essere una volta ogni tanto e non per tre partite di seguito. È questo il motivo principale delle nostre sconfitte, perché finora la difesa non ha mai funzionato e in attacco perdiamo sempre troppi palloni».
Statistiche sott’occhio a Cividale: sono state ben 19 le palle perse e così nonostante le buone percentuali al tiro è maturata una nuova sconfitta che, pur se non pesante in termini di punteggio, per chi ha assistito alla gara è stata una logica conseguenza del notevole divario tecnico mostrato dalle due squadre in campo. «Tutto sommato ci è andata bene perdere di dieci: una considerazione che forse sembra inopportuna – valuta Musso - ma che magari al ritorno ci può dare modo di ribaltare lo scontro diretto».
Winston Churchill diceva “Mai, mai, mai arrendersi”: Musso prova a spronare così i compagni ricordando che se il talento esalta la prestazione individuale, è con il lavoro di squadra che si vincono le partite, anche se ammette che il momento è molto difficile perché la squadra non è competitiva. «È inutile nascondersi perché la realtà dice che anche sabato sera non siamo mai stati in partita mentre gli avversari hanno saputo sempre tenerla sotto il loro controllo. Si sono portati in vantaggio già dal primo quarto aumentandolo fino all’intervallo lungo. Ritornati in campo hanno poi preso il largo distanziandoci di 15-20 punti senza che noi riuscissimo a recuperare qualcosa se non nel finale quando i giochi erano ormai fatti».
Il campo al momento dice che l’OraSì non è competitiva a questi livelli, ma c’è ancora tempo per recuperare. “Purtroppo dopo essere andati sotto in tutte e tre le partite - conclude il capitano - non siamo più riusciti a rientrare in gioco. C’è ancora tanto da lavorare per migliorare e molto dipenderà dal nostro atteggiamento, a partire dalla prossima sfida».

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