Basket A2, Musso a muso duro: «La mia OraSì non può permettersi di giocare senza lottare»

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Delusione in casa OraSì per il pesante ko interno contro Cividale. La spiegazione della serata negativa dei giallorossi è affidata alle parole del capitano Bernardo Musso. «Dopo il successo con Chieti cercavamo quella continuità che stiamo inseguendo dall'inizio del campionato. Purtroppo non l’abbiamo trovata perché con Cividale avremmo dovuto giocare in un modo diverso, ovvero con il coltello tra i denti e con la bava alla bocca». In realtà l’OraSì non era partita male. «Ci siamo approcciati bene alla partita, ma dal secondo quarto in avanti la nostra gara è andata sempre in calando non trovando mai le giuste motivazioni per reagire in modo adeguato all’inerzia che stava passando dalla parte dei nostri avversari». Pessime percentuali al tiro per Ravenna e il netto divario sotto i tabelloni (49-36 per Cividale). «Non credo siano stati solo quelli i problemi. È vero che abbiamo sbagliato qualche tiro aperto di troppo, ma l'assoluta mancanza di reazione della squadra è alla base della sconfitta. Se ci fosse stata, pur perdendo, avrebbe reso più accettabile il verdetto del campo e invece noi abbiamo subìto la loro intensità senza avere la necessaria determinazione per contrastarli a dovere». E adesso? «L’analisi degli errori commessi deve essere il punto dal quale ripartire in palestra; dobbiamo comprendere che non possiamo più permetterci di giocare senza lottare, non è possibile giocare in modo superficiale. Se non lo teniamo ben presente, non andremo da nessuna parte. Ancora una volta la squadra ha giocato male le sue carte commettendo gli stessi errori compiuti ormai troppe volte: un vero peccato perché potevamo dare una svolta al nostro campionato». È grande lo sconforto del capitano che può solo esprimere quello che poteva essere e non è stato. «Era una partita dove avremmo dovuto cambiare faccia e vincerla per attestarci su un gradino più alto che ci avrebbe dato un po’ più di tranquillità e più fiducia nei nostri mezzi». L’OraSì è in grado di esaltarsi quando la gara s’incanala nella giusta direzione, ma è incapace di reagire nei momenti di difficoltà. «Soprattutto quando si è giovane, non c'è bisogno di reagire perché si gioca sempre al 100% perché si ha tutta la foga e l’entusiasmo che regala l’età. Mentre chi è più esperto avrebbe dovuto dare di più perché è facile giocare quando sei sopra di venti, ma lo è molto meno quando gli avversari la mettono molto sul piano fisico: è in quel frangente che devi reagire mentre noi abbiamo solo subìto.

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