Basket A2, Martino: "L'Unieuro ci ha messo il cuore, ora pago la pizza a Raivio" - Gallery

Archivio

«Voglio dedicare questa vittoria (63-62 contro Cento, ndr) ai miei giocatori che credo meritino una gratificazione dopo 20 giorni obiettivamente difficili e una preparazione alla gara che si è psicologicamente complicata a causa dei problemi dell’ultima settimana: poi la partita è diventata ancor più complessa, ma l’abbiamo vinta, direi più con il cuore e la voglia che per quanto abbiamo fatto in campo».
Esordisce così Antimo Martino e il volto dimostra tutta la sofferenza di un periodo di continui salti mortali, prima in palestra e poi in partita. Acrobazie che il finale del match con Cento ripaga, però, col sorriso e la serenità ritrovate.
Da qui anche la promessa solenne che il tecnico molisano rivolge, questa volta, al pubblico. «I nostri tifosi possono essere certi che quest’anno daremo sempre il massimo sia che si vince sia che si perda. Lo dico a nome mio, del mio staff, dei giocatori che in questo inizio di campionato, e in questa gara se ne è avuta conferma, hanno sempre dato tutto e lo daranno sempre. Lo garantisco».
Il tecnico dell’Unieuro non vuole parlare dell’espulsione di Cinciarini, si limita a dirsi dispiaciuto che «un giocatore così importante debba uscire così presto ed è un peccato che in una partita così importante un protagonista venga allontanato e la sfida ne venga privata».
Allora è meglio elogiare lo sforzo difensivo della squadra, decisivo negli ultimi 3’ e non solo. «Cento ha fatto il break con alcuni canestri sostanzialmente sulla sirena, con giocate individuali di fronte alle quali faccio fatica a imputare qualcosa ai miei. Certo, abbiamo bisogno di migliorare in attacco, trovare fluidità e riacquistare fiducia e la tranquillità per incidere in alcuni giocatori, ma abbiamo il potenziale offensivo, lo conosco e so che può emergere: se adesso dobbiamo aggrapparci a una difesa consistente, non mi dispiace affatto».
Neppure aggrapparsi a Raivio dispiace a Martino, però: «Dovrò pagargli una pizza. Ci eravamo detti che se segnava più di 20 punti gliela pagavo, altrimenti la offriva lui a me. Mai stato così felice di pagare una pizza a qualcuno».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui