Basket A2, Martino, gioie da derby: "Unieuro, vittoria corale" - Gallery

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È stato il derby delle forti emozioni sugli spalti e della consapevolezza in campo. Quella, nell’ottica di Antimo Martino, di avere nelle mani, quasi in pugno, una squadra solida mentalmente, sempre più sicura di ciò che è già e ciò che deve fare. Una squadra che lo segue e lo rispecchia, come se l’una si specchiasse nell’altro e viceversa. Ne è prova l’andamento di un match a senso unico nel quale l’impatto iniziale che poteva apparire traumatico, è stato assorbito con una rapidità e una personalità che raramente si erano viste negli anni passati. «Devo fare i complimenti ai miei ragazzi per come hanno interpretato e gestito la partita, salvo forse per i primissimi minuti nei quali l’emozione ci ha un po’ condizionato, ma ai quali è seguita una reazione che è durata sino a fine gara – afferma il tecnico –. Difensivamente siamo stati molto bravi, se consideriamo che dei 66 punti subiti, 12 sono arrivati nei primi 3’30” significa che nei restanti minuti siamo stati molto consistenti e non abbiamo mai mollato. Anche offensivamente, e la cosa mi rende felice, abbiamo 4 uomini in doppia cifra e altri che ci sono andati vicino: credo sia l’indice di una partita corale di cui sono soddisfattissimo».


A stupire sempre di più dell’Unieuro di queste ultime 5 vittorie (tante quante quelle di inizio stagione) è la capacità di individuare un bersaglio in campo e di colpirlo con grande sicurezza. «Nelle ultime due gare siamo stati quasi perfetti nel seguire il piano partita e questo dà grande soddisfazione a un allenatore – sorride Martino –. Le prestazioni in questo momento sono anche figlie della fiducia che rende le cose più facili, ma sono convinto che quando si imposta un gioco sulla condivisione è più facile, di domenica in domenica, trovare un protagonista diverso. Non mi è mai piaciuta l’idea di impostare un sistema su un paio di giocatori. Questi buoni momenti nascono anche dalla gestione delle tre sconfitte consecutive: avevo visto molta agitazione, ma io, preoccupato, non lo ero affatto».

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