Basket A2, l’Unieuro ha risposto all’ultima chiamata

Era una sorta di “ultima chiamata”, una via senza ritorno: vincere o vedere allontanarsi in modo preoccupante l’orizzonte play-off. La campana suonava venerdì per l’Unieuro e la squadra di Sandro Dell’Agnello ha risposto presente al suo rintocco. Non che, adesso che primavera lo è davvero, il successo su Ferrara sia la “rondine definitiva”, ma considerando la tensione che inevitabilmente accompagnava il match contro una delle formazioni più calde del momento, i due punti conquistati dai biancorossi sono il tonico (e non certo un semplice brodino) che serviva.

Per questo è quasi liberatorio il sorriso mostrato dal tecnico livornese a fine partita. Lo ha ammesso lui stesso. «Contava per tutto, dovevamo solo vincere – ha affermato accompagnando le parole a un sollevato sospiro – e l’opzione “B” era… vincere. L’abbiamo fatto anche con una prestazione convincente al cospetto di un avversario di valore e adesso un passo alla volta. Questo non è stato il punto zero o il punto uno, era un passo, abbiamo recuperato due punti veri sulle altre, ma il prossimo è andare in casa di Fabriano… a vincere».

Appunto, presente e immediato futuro si fondono in un unico mantra che non può essere che la missione “vittoria ovunque e a ogni costo”. La sola possibile per scavalcare non solo l’Eurobasket contro cui Forlì giocherà in casa il 27 marzo, ma possibilmente anche San Severo e poi si vedrà. Il solo modo per riuscirci, però, è riprendere a fare punti in trasferta dove il successo manca proprio dal match in terra pugliese del 7 novembre: quattro mesi fa.

È questo il vero snodo, il vero esame, il decisivo scatto che deve fare l’Unieuro che al Pala Galassi ha dimostrato di avere energia e determinazione, ma lontano dalle mura amiche deve almeno pareggiare quella che profondono avversarie in lotta per evitare i play-out o, come Fabriano, conquistarli. Latina deve essere, sotto questo profilo, un monito severo e sempre vivo.

Esempio lampante di questo assunto? Erik Rush. Semplicemente perfetto venerdì sera contro la Top Secret tanto quanto era apparso sfasato a Latina. Una trasfigurazione in meno di una settimana che è emblema dei due volti dell’Unieuro di questa annata. Volto che, d’ora in poi, dovrà essere unico: quello di venerdì.

Al riguardo, Dell’Agnello sorride ancora. Almeno adesso può farlo. «Cosa ho detto a Rush? Nulla, anzi nella rifinitura pre gara lui ha chiesto a me come stavo. Gli ho risposto che stavo bene, ma tanto io non dovevo giocare, potevo solo dire qualche bischerata, era lui a doverlo fare. Mi ha semplicemente risposto di non preoccuparmi, perché alla sera avremmo vinto».

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