Basket A2, l'Unieuro ha resettato dopo la beffa di Ferrara

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Mai posticipo fu ben accolto tanto quanto quello che vedrà l'Unieuro ospitare la Benacquista Latina martedì alle 20.30 al Pala Galassi. Non solo lo slittamento aiuta a togliere dalla testa il tarlo mentale della rocambolesca sconfitta di Ferrara, ma soprattutto consente a coach Dell'Agnello di svolgere allenamenti passando da una competitività degli stessi ridotta al minimo a una il più vicina possibile all'essere “normale”.

Sì, perché i primi giorni della settimana sono stati a ranghi ridotti con capitan Giachetti, debilitato già durante il match con la Top Secret, che ha ripreso mercoledì, Kenny Hayes a ieri ancora fermo e Rei Pullazi che è rientrato lo scorso pomeriggio dall'Albania. Un rientro felice il suo, visto che la sua nazionale ha sconfitto in rimonta 92-89 il Lussemburgo nel primo match di pre-qualificazione agli Europei 2025 e l'ala-pivot ha firmato 23 punti.

«I due giorni in più ci volevano eccome - conferma il centro dell'Unieuro, Lorenzo Benvenuti -. In questo modo possiamo rimetterci in sesto ed affrontare nelle condizioni migliori Latina. Speriamo siano davvero tali, ma ancora non so dire se Hayes sarà del match, me lo auguro e glielo auguro, ma in effetti solo ieri si può affermare sia iniziata la nostra vera settimana di allenamento con il rientro anche di Rei».

I primi giorni, in effetti, sono sembrati interminabili con la mente che inevitabilmente rivangava il finale di Ferrara. «È stato un ko che mi sono portato dietro almeno due giorni interi - sospira Benvenuti -. Avevamo praticamente vinto tre volte quel match e alla fine ce lo siamo fatti sfuggire di mano resuscitando Ferrara».

Quindi Forlì il mea culpa deve recitarlo? Non è stata solo “una serie di sfortunati eventi” come recitava il titolo del film con Jim Carrey. «Secondo me è stato un passo indietro in un percorso, comunque, di ascesa della nostra squadra. Se dovessi scegliere un'immagine, penserei a quei diagrammi matematici nei quali la curva subisce dei rimbalzi verso il basso, ma se guardi il grafico intero, la vedi crescere. Di sicuro c'è una consapevolezza che questa sconfitta deve darci».

Quale? «Quella che ci manca ancora la capacità di “uccidere” le partite quando ne abbiamo la possibilità. Dobbiamo essere più cinici, ma in linea generale la prestazione deve anche indicarci che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta: io ho visto, a parte il black-out finale, una Forlì più continua in difesa, più capace di muovere la palla e di trovare l'uomo libero. Poi, vai a sapere che ci è successo alla fine».

È successo che lo stesso Benvenuti nelle ultime azioni non era in campo: cinque falli, alcuni più che dubbi. È mancato, anche perché, pur non a grandi falcate ma a piccoli passi, è un Benvenuti in ripresa. «Sento di esserlo, è vero, anche non sono al top e so che posso dare di più. Di norma nelle mie stagioni parto subito forte, quest'anno no, non mi sentivo in condizione ma non a causa della preparazione. Ho faticato più del previsto e del mio solito, ma adesso va meglio e posso dirlo: pian piano arriviamo anche noi lunghi, ai tifosi dico... fidatevi».

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