Dopo una stagione di assenza dovuta all’inusuale inserimento delle due protagoniste in gironi diversi, torna domani sera alle 18.30 (con diretta televisiva sul canale 219 di MS Sport e sull’814 di MS Channel nella piattaforma Sky) una delle grandi classiche degli ultimi quindici anni. Quella tra Tezenis Verona e Unieuro è sempre stata una sfida di peso, tanto più lo era annunciata quest’anno quando i pronostici della vigilia si dividevano sul dare biancorossi o scaligeri come potenziali candidati al primo posto del girone.
Il momento attuale delle due squadre dice altro, ma quando a fine campionato si tireranno le somme, allora è più che probabile che i punti in palio nel doppio scontro diretto, saranno un fattore per la classifica. Quella che, adesso, vede i romagnoli dietro il trio di testa Scafati-Ravenna-Chiusi e i gialloblu addirittura ultimi e ancora in negativo dopo la sola vittoria ottenuta nelle prime tre gare dell’anno.
Ovvio, quindi, che fare risultato domani serva tantissimo a entrambe e che il “big match anticipato” possa ridare fiducia o di converso aumentare i dubbi a seconda di chi ne uscirà vittorioso. Chi possa esserlo è impossibile dirlo alla vigilia per più di una ragione. Il fattore campo e le scorie del ko interno con la Stella Azzurra, infatti, di per sé non devono rappresentare un handicap per l’Unieuro.
Basti pensare a un precedente emblematico. Era la stagione 2018-2019 e Forlì, con Giorgio Valli in panchina, salì a Verona dopo un fragoroso tracollo casalingo con Cagliari (addirittura 87-101). Ne scaturì una prestazione magistrale dei biancorossi, sempre in controllo e vittoriosi 77-87 con un Pierpaolo Marini mattatore con i suoi 34 punti.
Insomma, ogni gara fa storia a sé e così sarà domani con l’Unieuro che spera che a emulare Marini possa essere Kenny Hayes. Dopo la gara negativa di domenica, la qualità, l’esperienza della guardia statunitense, nonché la “sfida nella sfida” tra lui e il suo grande amico Karvel Anderson, possono essere benzina del riscatto.
Quello che, comunque, cercano tutta Forlì e tutta Verona, due squadre che vivono alcune situazioni analoghe e che, in fin dei conti, devono ancora trovare se stesse. Esempi? Ce ne sono. Pensiamo agli altri due Usa, Jeffrey Carroll e Xavier Johnson, entrambi abituati a Biella e Capo d’Orlando a essere i primi terminali e ora alla ricerca di una, non facile, nuova dimensione. E poi i lunghi titolari, Benvenuti e Candussi, il cui avvio è sinora sotto le aspettative. Per il veronese in termini clamorosi visto che è passato dai 14 punti e 7 rimbalzi del 2020-2021 ai 6.7 e 3 di queste prime gare. L’ultima analogia è legata ai veterani del 1983 Giachetti e Rosselli, costretti sinora a giocare più del solito e del previsto: lo scaligero dai 18′ dell’anno scorso ai 28′ attuali, il capitano dell’Unieuro dai 21 ai 23. Identità cercasi, quindi, vittoria pure. Alla fine, però, gioirà solo una.