Se la sconfitta in finale con la Vanoli è stata scandita da lunghissimi applausi dei tifosi e da un coro unanime sui social di ringraziamenti per la straordinaria stagione condotta, ora l’obiettivo per la Pallacanestro 2.015 è quello di provare a mantenere saldo questo ritrovato legame con la sua gente. Per riuscirci, come sempre nello sport e tanto più partendo dal raggiungimento di una finale, sarà quanto meno provare a ripetere un torneo di altissimo livello. Tutt’altro che facile ricreare quell’aura magica in spogliatoio e in città che ha accompagnato gli ultimi nove mesi, ma l’obiettivo non può che essere questo essendo il fondamento di un’annata di successo.
Giocoforza cambierà molto
A partire dal contesto: una A2 con ancora due promozioni e sei retrocessioni, ma ridotta a 24 squadre e perciò, ipoteticamente ancor più livellata di quella che ci siamo lasciati alle spalle. La concorrenza resterà nutrita e agguerrita, con le retrocesse Verona e Trieste, Cantù, Udine, Torino, Treviglio, Fortitudo e le solite rivelazioni tra le quali potrebbe inserirsi Rimini dopo un anno di apprendistato già vincente.
E poi cambierà la squadra. Quanto? Il punto fondamentale è questo. Possibilmente poco, con magari un’addizione in termini di maggiore atletismo e fisicità, ma con l’opzione sul contratto risultano esserci solo Fabio Valentini e “Tosho” Radonjic e le sirene, per molti, potrebbero suonare alettanti.
Gli uomini di Martino
Il coach forte del suo biennale (con pour parler per un ulteriore prolungamento), cercherà di non snaturare il Dna della sua Unieuro, quindi gente come Gazzotti, Pollone e Penna sarebbero tasselli preziosi. Discorso diverso per la coppia straniera, che difficilmente resterà composta da Adrian e Sanford, mentre compiuti 40 anni, il nodo Cinciarini sarà il primo da sciogliere.