Basket A2, l'OraSì e un Berdini che cresce bene

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Il terzo scontro diretto stagionale contro la Top Secret Ferrara ha messo nuovamente in evidenza le caratteristiche di Ravenna. Quelle tecniche sono ormai conclamate, ma anche tanto cuore da parte di tutti per modificare l’andamento di un match che sembrava sorridere a Ferrara.

Probabilmente per una squadra senza grinta e carattere sarebbe stato un esito inevitabile, ma non per l’OraSì, brava a battersi fino all’ultimo respiro smentendo con i liberi di capitan Cinciarini anche il proverbio della cultura popolare italiana “Non c'è due senza tre”, ovvero le sconfitte subite da Chiusi e Scafati con le quali si era chiuso un 2021 fenomenale dal punto di vista dei risultati.

Una vittoria strappata con le unghie e con i denti come conferma Nicola Berdini, il più giovane della truppa giallorossa, autore ancora una volta di un’ottima prestazione. «È stata una partita emozionante - commenta a mente fredda - avevamo di fronte una squadra che arrivava a Ravenna al completo per la prima volta in stagione, quindi desiderosa di dimostrare la propria forza e di vincere la partita. Conoscendo la loro qualità, ci eravamo preparati molto bene e abbiamo dato il massimo anche grazie ai nostri tifosi».

Nelle ultime due uscite il salto di qualità del giovanissimo play è sotto gli occhi di tutti: lo testimoniano anche le statistiche del suo rendimento offensivo (26 punti con il 100% da due e il 40% da tre). «Sì, ora mi sento meglio e ho la percezione, in queste ultime partite, di essermi sbloccato anche in attacco, sono molto contento anche se comunque ho sempre cercato di dare il massimo. È quello che mi hanno sempre detto il mio papà e il mio allenatore, cioè molto semplicemente di entrare in campo cercando di dare sempre il 100% per la squadra sapendo che poi qualcosa di buono verrà fuori».

Fuori dal campo, intanto, la situazione particolare dettata dalla pandemia fa rivivere al giovane marchigiano la medesima situazione che aveva vissuto a Biella lo scorso anno. «Ormai questa è la mai quotidianità che mi vede ripetere più o meno le stesse cose che facevo prima di arrivare a Ravenna. Ovvero basket e studio che quest’anno prevede la maturità al liceo scientifico per cui cerco sempre di conciliare al meglio queste due attività durante le mie giornate».

Il futuro è Lecce

Sbrigata la pratica Ferrara, è già tempo di preparare la trasferta in casa di Nardò. «Ci attende un campo ostico e una squadra da prendere con le molle. Ricordo la partita dell’andata, i pugliesi ci hanno messo in difficoltà soprattutto grazie alla difesa a zona, però quando abbiamo preso le misure siamo a riusciti a vincere la partita. Credo che la chiave di tutto sarà ancora una volta la nostra difesa: se sarà la solita per tutti i 40 minuti, potremmo portarla a casa»..

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