Basket A2, Gazzotti: "Unieuro, le gare semplici non esistono"

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Chiamatelo “talismano” oppure, se non credete nella sorte, definitelo “l’assicuratore”, perché nelle ultime stagioni dove gioca lui è assicurato che qualcosa di positivo succede sempre. Succederà anche nel derby di domenica?

Se pensiamo a come andarono le tre sfide tra Forlì e Ravenna della scorsa stagione, vinte tutte dall’OraSì quando lui, Giulio Gazzotti, vestiva la divisa giallorossa, i tifosi dell’Unieuro sono legittimati a pensare che, cambiando sponda, il risultato sorriderà.

Due punti chiave

L’ala-pivot della Pallacanestro 2.015 si gode tutto il buon avvio di campionato, suo e della squadra, e punta a prolungarne la scia. «Veniamo da una partita molto brutta a Chieti, figlia forse dell’avere speso molte energie in quella prima con Pistoia e degli acciacchi che avevamo avuto in settimana e non eravamo al meglio, ma poi alla fine sono emersi i valori tecnici e abbiamo portato a casa la gara più difficile delle prime quattro. Siamo bravi a difendere e questo è il marchio di fabbrica del nostro coach, ciò che ci chiede dal primo giorno di raduno: è su questo aspetto che siamo già pronti adesso. L’importante è non pensare che tutte le gare alla fine finiscano bene: a Chieti abbiamo rischiato molto, siamo stati bravi e pure fortunati, in A2 partite semplici non ne esistono».

C’è un altro aspetto, però, che Gazzotti desidera sottolineare prima di dettagliare la sfida con l’OraSì: l’intensità che Forlì vuole e deve sempre avere. «È un altro tasto sul quale battiamo da agosto: abbiamo la fortuna di giocare per tifosi appassionati e non c’è modo migliore per portarli dalla nostra parte e farli diventare un reale “sesto uomo” che essere sempre intensi».

Un ex fresco fresco

La regola vale sempre, tanto più quando davanti c’è una squadra rinfrancata dopo un avvio tribolato, come Ravenna. «Una squadra pericolosa contro la quale giocare e proprio perché schiera giocatori molto giovani che se centrano la partita giusta e vanno avanti nel punteggio, trovano carica e diventa difficile recuperare. Il tutto senza dimenticare la qualità che ha in giocatori come Musso e il valore che le dà un ottimo tecnico come Lotesoriere. Dovremo giocare come nelle prime tre gare e con la voglia di vincere degli ultimi 10’ a Chieti».

È questa la via maestra di un derby che per Giulio Gazzotti significa trovarsi davanti a un passato recente, felice e vincente. «Eravamo e siamo ancora una famiglia, i tifosi organizzavano grigliate e bevute. Resta un importante rapporto anche personale. L’anno scorso ci siamo divertiti come matti, porto con me un’esperienza bellissima, ma purtroppo il ciclo si era chiuso. Per tutti e questo mi dispiace. L’anno in sé, anche per quello che abbiamo raggiunto, spero resti indimenticabile nel cuore e nella mente dei ravennati».

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