Basket A2, Gazzotti: "Io e Forlì sulla stessa lunghezza d'onda"

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Non può essere considerato un caso se nelle ultime tre stagioni “piene” ha vinto una Coppa Italia di serie A, ha centrato una semifinale scudetto, una promozione in massima serie e una semifinale di A2 decisamente sorprendente. È invece curioso e casuale, che dal 7 aprile 2019, quando la sua Vanoli Cremona sconfisse Pesaro, Giulio Gazzotti non abbia mai giocato una gara ufficiale nei panni di ex.
Tornerà a farlo domani sera nel derby romagnolo di Supercoppa, con l’Unieuro che scende in quel Pala Costa che l’ala-pivot bolognese ha calcato ogni giorno in allenamento durante la scorsa stagione in maglia OraSì Ravenna. Anche se non è campionato, l’emozione si sentirà. D’altronde l’annata in giallorosso non può facilmente scivolare via dai ricordi. «Per nulla, anche perché pur essendo stato solo un anno, è stata una tappa molto bella e significativa della mia carriera - ammette Gazzotti -. Sono felice di tornare, rivedere coach Lotesoriere e tanti amici che sono rimasti nello staff: certo, non è più quella Ravenna, almeno nella sua rosa, le condizioni sono cambiate, ma mi resta dentro un campionato nel quale abbiamo dato realmente il massimo di ciò che avevamo, abbiamo messo sotto quasi tutta la concorrenza e abbattuto tantissimi pregiudizi che c’erano su di noi».
Per questo, nonostante il passaggio alla rivale Forlì, Gazzotti si aspetta una bella accoglienza. «Casomai verso me e Cinciarini il clima sarà più “caldo” quando in palio ci saranno i punti del campionato. Nei derby ci sta, ma credo che quanto ha dimostrato l’OraSì dell’anno scorso sia sotto gli occhi di tutti e il pubblico sa riconoscerlo».
Il pensiero di Giulio Gazzotti è però solo un presente targato Forlì, squadra nuovissima ma percorsa da vibrazioni positive a detta del lungo biancorosso. «Le abbiamo, credo che la scelta di cambiare strada dopo un ciclo comunque importante, sia stata giusta perché dà nuova linfa a tutti, pubblico compreso. Non sono un allenatore, non posso dare giudizi sul piano tattico, ma sotto il profilo umano, che mi sta da sempre a cuore, questo gruppo è sulla stessa lunghezza d’onda».
Due, principalmente, le peculiarità che Gazzotti intravede nell’Unieuro. «Grande disponibilità a venirci incontro tra noi, in campo e fuori, e voglia voglia di dare tutto, per vivere una stagione al termine della quale non si dovrà avere alcun rimpianto. Sono premesse molto positive della stagione».
E in campo? Ora iniziano gli impegni ufficiali. «La Supercoppa ci serve per limare alcuni aspetti del gioco sui quali il torneo di Cividale, pur assolutamente positivo, ci ha suggerito di lavorare e per fare salire il nostro livello di attenzione. Vogliamo presentarci al meglio il 2 ottobre, di tempo davanti ne abbiamo sempre meno, queste tre gare le dobbiamo sfruttare al massimo».

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