Basket A2 donne, il pre-campionato della E-Work Faenza

Basket

FAENZA – Si ricomincia. Con le nuvole di dubbi e incertezze legate alla situazione coronavirus, tra un provvedimento del Governo e uno della Regione (al momento in Emilia-Romagna gli eventi sportivi al chiuso possono essere seguiti da non più di 200 spettatori), parte ufficialmente la stagione dell’E-Work Faenza di A2 donne.

La preparazione avrà inizio mercoledì 26 con una doppia seduta e fino all’8 settembre saranno solo allenamenti. Mercoledì 9 la prima amichevole, a San Sepolcro con Umbertide delle ex Baldi e Dell’Olio (ore 18.30). Il 15 a Faenza arriverà Vigarano (A1) e il 19 Mantova (A2). Ultima amichevole lunedì 21, quando Ballardini e compagne ricambieranno la visita a Vigarano. Il 25 sarà tempo di recupero delle Final Eight di coppa Italia, a Moncalieri. Faenza dovrebbe vedersela con Carugate (non è ancora ufficiale).

Capitolo campionato

Il via è per il primo week-end di ottobre. In attesa dei calendari, che dovrebbero essere diramati la prossima settimana, nei giorni scorsi sono stati definiti i gironi della serie A2. La E-Work sarà ancora nel girone sud, dove non mancano le novità. Campobasso è stata ripescata in A1, Viterbo ha ceduto i diritti a Brescia, mentre Ariano Irpino e School Lab Roma non si sono iscritte. Ci sono dunque tre nuove squadre, riserve ripescate: Pallacanestro Bolzano (che ha appena ingaggiato l’ex E-Work, Chiabotto), Patti e Firenze. Alcune società stanno però premendo per convincere la Lega Basket Femminile a rivedere la composizione dei gironi. Emblematico proprio il caso di Bolzano, che ha una squadra nel girone nord (il Basket Club Bolzano) e una nel girone sud (la Pallacanestro Bolzano).

In casa manfreda c’è molta curiosità, soprattutto attorno ai due nuovi super acquisti, Rachele Porcu, che trasferendosi in Romagna ha di fatto rinunciato all’A1 con Campobasso, e Liga Vente, totem di categoria strappato a un’agguerrita concorrenza. I presupposti per puntare alla promozione, insomma, ci sono tutti. Al campo, come al solito, l’ardua sentenza, sempre che in campo ci si possa tornare veramente (e normalmente).

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