Basket A2, da bersaglio a idolo: Cinciarini ha stregato Forlì

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Spesso volti e gestualità dicono più di mille parole e nell’Unieuro che viaggia a punteggio pieno dopo tre turni di campionato, sono proprio gli sguardi, i sorrisi, gli abbracci e le esultanze a parlare a favore del tanto decantato “cambio” che dalla società alla guida tecnica di Martino, è stato scolpito come monito sulla roccia.

Vincere, ovviamente, rende più smaglianti i sorrisi e più stretti gli abbracci tra i giocatori biancorossi, ma se questi non fossero alle fondamenta del collettivo che il tecnico proveniente dalla Fortitudo e animato lui per primo dalla voglia di riscattare sul campo le ultime due, complicate stagioni, sta cercando di plasmare, allora una partenza con tre successi filati per una formazione rinnovatissima, non sarebbe possibile. È questo nuovo linguaggio del corpo del clan forlivese che allieta la tifoseria e la ingolosisce: anche nei migliori momenti (e ce ne sono stati) delle gestioni Dell’Agnello, la squadra non dava l’attuale immagine da “tutti per uno e uno per tutti”. Uniti sicuramente, ma non c’era questa dimostrazione plastica del concetto che emerge nell’Unieuro attuale.

C’è un emblema?

Più d’uno. Dalle esultanze di Todor Radonjic dopo ogni suo canestro, alla gestualità paterna di Giulio Gazzotti, dal prodigarsi di Penna e Valentini nel complimentarsi con ogni compagno alle braccia allargate dopo ogni, pesantissimo canestro, come a dire «e che ce devo fa’», di capitan Daniele Cinciarini.

Proprio quest’ultimo, 40 anni il 14 giugno, merita un capitolo a parte, perché a parte la classe che, se ce l’hai, non scompare, sotto l’aspetto fisico e mentale sembra uscito dalla famosa piscina di Cocoon. Non è dato sapere se la sua sia l’energia dell’Universo, ma questa non gli ha mai fatto né farà mai difetto e una partenza in campionato come quella di questa stagione erano anni che non la sfoggiava. Un crescendo fatto di 15 punti all’esordio, 16 a Rimini e 17 con Pistoia, frutto di percentuali monstre (67% da due e 50% dall’arco) che supera quanto già di buonissimo il “Cincia” aveva mostrato gli anni scorsi. A Ravenna 9.3 punti di media nel primo trittico del 2021-2022, 10.3 l’anno precedente. E ancora 14 punti a gara alla Fortitudo nel 2018-2019, 11.6 sempre a Bologna nel 2017-2018 e 10 nelle prime tre di play-off 2016-‘17 quando arrivò in A2 dalla salvezza raggiunta al piano di sopra con Caserta.

Un altro Marine

Un avvio strepitoso quello del capitano, la cui intramontabile voglia di vincere sta contagiando tutto il resto della squadra. I paragoni con Marco Bonamico, uno di quelli che la tifoseria forlivese beccava stizzita a ogni gara in cui era avversario e poi adottò facendolo assurgere a idolo quando ne difese i colori, possono iniziare? Meglio attendere gli sviluppi della stagione, ma il “Marine” forse ha trovato il suo più degno erede a Forlì.

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