E’ tornato quello di sempre, o quello “eterno” come lo ha definito Antimo Martino alla fine del match vinto domenica con Ferrara. Messi da parte i problemi alla schiena, riecco con 19 punti e un canestro più pesante dell’altro, il Daniele Cinciarini che l’A2 la padroneggia e che in A2 spadroneggia: per l’Unieuro un polizza assicurativa all’interno di un contesto in costante evoluzione. Positiva, s’intende, come ammette la stessa guardia ospite martedì della trasmissione televisiva di Teleromagna, Panorama Basket.
«Fa parte del nostro processo di crescita giocare tutte le gare allo stesso modo tenendo il livello alto sin dall’inizio: con Ferrara forse non abbiamo ingranato subito, ma poi il match è stato sempre nelle nostre mani. Ora arrivano però due partite, a Cividale e a Cento, che testeranno a che punto siamo in un campionato che stringe i tempi e questi sono scontri importanti. Prima c’è Cividale che è una rivincita della sconfitta casalinga che patimmo forse nell’occasione in cui ci siamo fatti trovare meno pronti e che adesso può infonderci molta fiducia in vista della sfida di Cento che è molto importante anche in vista della seconda fase. Dobbiamo arrivarci preparati, ma ho molta fiducia, soprattutto sull’unità di questo gruppo».
Già Cento. Nella doverosa logica del passo alla volta non è il futuro immediato, ma è ovvio che il pensiero corra allo scontro diretto con una delle squadre che veleggia in testa grazie alla sua solidità e regolarità. Forlì ha la stessa classifica, ma sta anche dimostrando le stesse qualità?
«Partita dopo partita vogliamo fare vedere che ci miglioriamo sempre e che non ci basta quello che abbiamo anche se siamo in una buona posizione di classifica, ma pur sempre a braccetto con altre due formazioni. Al momento tutti guardano le altre, noi pensiamo solo a noi stessi e a quanto possiamo dare ancora che è tanto. Non si può negare che gli impegni abbiano un peso specifico superiore, ora si riduce il margine di errore per chi vuole stare nei piani alti. È quanto dobbiamo ancora imparare, su questo possiamo ancora migliorare».
Sicuramente un aspetto sul quale l’Unieuro ha evidenziato i maggiori progressi è il capire nell’ambito di ogni match chi “cavalcare” e quando, quali vantaggi sfruttare e come. «Ogni giocatore ha il proprio momento e noi abbiamo tanti terminali nel contesto di precise gerarchie di gruppo e penso che al pubblico che ci segue con tanta passione credo piaccia vederci squadra nel senso più pieno della parola. I protagonisti sono sempre differenti nei diversi momenti delle gare: è la vera forza delle squadre che disputano i campionati migliori, perché gli avversari non hanno punti di riferimento. A noi poi piace molto passarci la palla. Non siamo un gruppo di egoisti e la nostra efficacia deriva anche da questo».
E in un gruppo così, Cinciarini è calato al meglio, anzi pare stare una meraviglia. «Eccome, è l’energia positiva che i miei compagni, quasi tutti giovani, mi trasmettono a farmi dimenticare la carta d’identità e fare sì che io possa continuare a giocare ancora a lungo. Mi danno una grande carica, sono fortunato a stare in un gruppo così in cui anche Adrian e Sanford sono perfettamente calati nel contesto».