Basket A2, Cinciarini sereno: "Cantù più brava di Ravenna"

Diciamo la verità, sotto 2-0 l’Orasì sembrerebbe spalle al muro e razionalmente spacciata se si dovesse parlare solamente di valori in campo, condizione fisica e profondità dei due roster. Ma la razionalità conta poco con la squadra di Lotesoriere, banda di sognatori capace di crederci sempre fino all’ultimo, di non mollare mai dando il 100% per meritarsi, se quella di domani sera dovesse essere l’ultima apparizione casalinga, di uscire con una standing ovation.

Nell’attesa di quello che verrà, capitan Cinciarini analizza i motivi del ko in garadue. «Direi che siamo stati sempre in partita. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo, poi nel secondo piano piano gli avversari sono stati più lucidi e più bravi in diverse giocate, come ad esempio i rimbalzi offensivi che hanno conquistato dopo nostre belle difese e che hanno concesso loro secondi tiri che purtroppo sono andati puntualmente a segno».

Come di fronte a un quadro a cui manca la pennellata finale, la sensazione è però che a far mancare l’acuto siano stati anche altri motivi. «Non lo dico per dare loro la responsabilità della sconfitta, ma in questa partita l'arbitraggio ci ha penalizzato molto rispetto alla prima sfida che è stata diretta, a mio parere, molto bene. Questa, purtroppo, specie nel secondo tempo è stata completamente a senso unico, però sappiamo anche che con un fattore campo così, anche se non è giusto, ci può stare. Noi dovevamo essere maggiormente lucidi nelle giocate per rimanere più a lungo a contatto: parlo dei rimbalzi, delle difese, dei secondi tiri che sono aspetti che non saltano all’occhio di tutti perché non sono fasi spettacolari come magari un canestro da otto metri o in contropiede, però sono le chiavi che poi alla fine pagano».

Un’amarezza comprensibile per la sconfitta, addolcita comunque dai grandi risultati ottenuti dalla squadra, con la quale ha oltrepassato la soglia dei 1000 punti con la maglia del Basket Ravenna durante l’ultima gara con Torino. Cinciarini, poi, con i 33 in queste prime due sfide con Cantù, ha raggiunto quota 1044 in 71 gare, alla ragguardevole media di 14.7, niente male per un giocatore alla soglia dei 39 anni (li compirà il 14 giugno). «Sono molto contento di aver tagliato questo traguardo anche se sinceramente non lo sapevo, perché non sono abituato a guardare queste statistiche. La mia attenzione è concentrata nel far bene con la squadra, che quest’anno ha disputato una grande stagione: nessuno avrebbe potuto auspicarsi che partiti con l’obiettivo salvezza potessimo arrivare a questo punto e giocarcela con una pretendente alla promozione come Cantù. Sono orgoglioso di essere ancora in gioco, e sono contento ma non appagato per cui sono fortemente motivato a far bene fino alla fine sapendo di aver dato tutto me stesso, come ho sempre fatto dal primo giorno che sono arrivato».

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