Basket A2, Cinciarini: “L’Unieuro ha tanti margini di crescita”

Passato brillantemente un esame, quello del ritorno in campo nel derby dopo la sosta natalizia, per l’Unieuro ce n’è subito un altro ancora più severo e importante: lo scontro diretto per il primato in casa della Gtg Pistoia. Sfida che conta eccome, adesso e in prospettiva della fase ad orologio, e per la quale Forlì sa di poter contare su un uomo che in queste situazioni si trova dentro il proprio terreno di caccia preferito: Daniele Cinciarini.

Il capitano biancorosso, d’altronde, nelle quattro gare “di peso” appena vinte dai biancorossi (Udine, Fortitudo, Mantova e Rimini), ha viaggiato a 15.2 punti in appena 19 minuti di utilizzo, tirando con il 45.4% dall’arco e meritandosi l’appellativo di “microonde”. Alla Vinnie Johnson, la guardia dei Detroit Pistons dei due anelli Nba del 1989 e 1990.

Alla soglia dei 40 anni il suo continua ad essere un apporto fondamentale alla squadra e non solo in campo. La leadership che emana si avverte da ogni gesto e da ogni parola. Come quelle che usa per fotografare il momento, felice, dell’Unieuro. «Sono molto contento di quanto abbiamo espresso contro Rimini perché era molto importante iniziare il nuovo anno, dopo la sosta, nel migliore dei modi e noi l’abbiamo fatto. Anzi, abbiamo fatto molto di più di quanto io stesso pensassi – afferma la guardia -. Stiamo dimostrando grande solidità e compattezza e scendiamo in campo divertendoci, sostenendoci l’un l’altro. Credo sia una delle nostre risorse principali: siamo davvero un gruppo unito, e non solo sul parquet, non era affatto scontato dargli vita dopo un rinnovamento così profondo della rosa».

Il livello di pallacanestro espresso dall’Unieuro è arrivato a un punto tale da sollecitare, però, anche un retropensiero: Forlì sta già esprimendo, a gennaio, il massimo del proprio potenziale? «No, e per due ragioni – risponde Cinciarini – La prima è legata a Sanford, un giocatore di alto livello e che ci dà maggiore qualità, ma il cui inserimento è ancora da completare. La seconda riguarda la nostra identità, che è ben definita, certo, ma a cui manca ancora un gradino per diventare ancora più forte».

Quale? «Siamo ancora in un processo di costruzione di quella mentalità che dovrà accompagnarci ai play-off e che dovrà essere talmente definita e identificabile da portare tutte le altre squadra del campionato a temerci. Dovranno essere gli altri a preoccuparsi al pensiero di dovere giocare contro di noi».

Se questa ferocia è parte del
dna dello stesso Cinciarini, la sensazione è che il suo esempio stia pian piano contagiando i compagni. «E’ che in realtà in allenamento lavoriamo molto proprio su questo aspetto mentale, quasi più che sul piano fisico – spiega – Dobbiamo avere sempre la stessa solidità qualunque sia l’avversaria che ci troviamo davanti. Dobbiamo giocare allo stesso modo, contro una big o contro una squadra in teoria meno attrezzata, perché sono proprio le sfide apparentemente scontate quelle più pericolose e che possono pesare su tutta una stagione».

Pistoia non appartiene certo a quest’ultima categoria. E’ un match che po’ mettere ancor più le ali ai piedi dei romagnoli in caso di successo. «A Pistoia ho giocato, conosco il clima, sarà caldo e la squadra, ben allenata e coesa, in casa dà sempre il meglio di sé – ammette il “Cincia” – Credo che sarà un test importante per la nostra solidità, ma non una gara cruciale: dovremo giocarla al massimo per uscire dal campo senza rimpianti e se dovessimo anche vincere, allora ne riceveremmo un’enorme iniezione di fiducia».

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