Basket A2, Bruttini è tornato il centro di gravità dell'Unieuro

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Una vittoria che fa tanto bene anche se, ovviamente, da sola non risolve nulla né avrebbe potuto risolverlo. Sicuramente il successo ottenuto dai biancorossi su Nardò dopo un buon approccio al match e un ottimo finale, toglie dalla testa tanti pesi e permette di lavorare più serenamente dopo i pochi giorni di sosta che coach Sandro Dell'Agnello concede ora ai suoi ragazzi.
Quando torneranno in palestra per avviare dapprima un lavoro fisico e aerobico teso a «rimettere un po' di benzina nelle gambe e migliorare lo stato di forma complessivo del gruppo» come spiega lo stesso allenatore, non ci sarà la scimmia sulla spalla di una nuova sconfitta, ma resterà l'esigenza di migliorare in tanti aspetti per presentarsi al meglio al derby contro Ravenna e al giro di boa della successiva gara con Chieti.
Sotto questo aspetto, quindi, vanno lette le indicazioni della gara di due giorni fa. Una partita che ha dimostrato senza ombra di dubbio come la squadra di quest'anno, ancor più delle sue ultime versioni sempre dirette dal tecnico livornese, tragga linfa in attacco da ciò che produce nella metà campo difensiva. Solo quando riesce a prendere fiducia e ritmo dalla continuità espressa dietro, l'Unieuro sa essere sciolta ed efficace anche in avanti.
Altrimenti, come successo specialmente nei due quarti centrali della partita con Nardò, si torna nei limiti di circolazione che ben si conoscono.
La gara, anzi le ultime gare, hanno però sancito nuovamente la centralità tecnica di Davide Bruttini che, se sta bene, può e deve essere ancora un perno dei biancorossi, sia difensivamente, che in attacco. Lo dicono i numeri.
Nelle ultime tre uscite il senese è apparso in costante crescita, è andato sempre in doppia cifra e anche se due volte Forlì ha perso, ritrovarlo “al centro del villaggio” così com'era stato con Scafati, al gioco romagnolo fa solo che bene. Nelle due stagioni vissute con la casacca forlivese, Bruttini ha sempre tirato 6 volte a partita e andato in media quasi 4 volte in lunetta. Attualmente è fermo a 4 tiri da due a serata e 2.4 liberi tirati. E il dato è cresciuto con i 6 tiri a gara delle ultime tre, altrimenti sarebbe stato ancor più basso. Troppo basso. C’è bisogno di ritrovare con costanza ed efficacia un po' di gioco interno in movimento e non in fase statica come nelle prime sfide di stagione. Se ci riuscirà, anche l'attacco avrà fatto un passo avanti importante.
Gli altri step passeranno dal contributo di Erik Rush, sulla data del cui arrivo a Forlì ancora non ci sono certezze, ma che non tarderà a palesarsi. Ieri, intanto è decollato in aereo Jeffrey Carroll. Definitivamente via dalla Romagna, ma non dall'Italia. Tornerà a Roma, sponda Eurobasket, per prendere il posto di Gage Davis. Troverà un contesto sicuramente più adatto a lui. A Forlì purtroppo è sempre stato una tessera del puzzle sbagliato.

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