Basket A2, Benvenuti: "Unieuro, non possiamo gestire come fa la Juventus"

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Partire con il piede giusto rende tutto più bello e gioioso. Parafrasando Niccolò Fabi, la partenza è quel momento in cui tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora, è come l’odore di un libro nuovo da annusare, quello della vernice fresca, è un regalo ancora da scartare. E’ vero, però, che anche per l’Unieuro tra il “via” e il traguardo, in mezzo c’è tutto il resto. E tutto il resto è giorno dopo giorno, silenziosamente, costruire.
Già, un cammino davvero felice si costruisce passo dopo passo ed è a questo che pensa anche Lorenzo Benvenuti, il centro biancorosso le cui sensazioni positive della vigilia hanno trovato conferma sul campo e che vuole ulteriormente rinforzare i convincimenti suoi e dei compagni di squadra. «La verità è che ora sto vivendo le sensazioni che avevo immaginato di provare prima del raduno e durante la preparazione a questo campionato – afferma il livornese - Più passa il tempo e più migliorano e vorrei che diventassero vere consapevolezze. Siamo una squadra che lavora bene, che è realmente unita e che nelle difficoltà che indubbiamente arriveranno, sa come reagire per superarle. Ne abbiamo una prima prova: è già successo, nel derby di Rimini».
In quel caso Forlì si fece rimontare, ma poi ebbe il guizzo giusto nel finale. Facendo leva su quali fattori? «Sarà banale dirlo, ma proprio sul gruppo – ammette Benvenuti – Tra di noi c’è fiducia reciproca e questa si vede sul campo».
Ciò detto, quello che è appena sorto è un campionato dove chi voleva fare corsa di testa, al vertice c’è già. I valori si stano, dunque, già delineando? «E’ presto per dirlo, però sì, chi è partito attrezzato per un torneo da protagonista, sta già rispondendo presente e la sua impronta la sta già imprimendo. Noi abbiamo ancora tantissimi margini di miglioramento, non facciamo proclami, restiamo per così dire, umili, il che non significa, però, che ci poniamo dei limiti da soli. Anzi».
Parola di chi, nella buona partenza biancorossa, anche se meno tangibile di altri compagni, il suo impatto lo sta dimostrando: Benvenuti segna 2 punti di media in più dell’anno scorso (8.3 contro 6.3), giocando persino un po’ meno (15.3 minuti contro 17.3). «Non voglio parlare troppo di me, posso fare ancora di più io per primo, però sto bene e rispetto alle mie aspettative siamo a buon punto».
E allora ecco che si torna all’assunto iniziale: prime conferme, ma servono ulteriori controprove. La prima si chiama Chieti, che in casa propria è sempre un cliente da maneggiare con cautela. «Anno dopo anno di partite facili ce ne sono sempre meno, quasi non esistono più e quando giochi contro squadre che devono salvarsi, in campi caldi, con il pubblico che si fa sentire, devi essere duro sin dall’inizio, avere un bell’impatto per mettere in chiaro le cose». Come è successo a Rimini. «Sì, ma con una differenza – precisa Benvenuti - Non possiamo fare gol e metterci in difesa a gestire come la Juventus: assolutamente dobbiamo impedire a Chieti di rientrare ed essere noi a dare il colpo del ko non appena sarà possibile».

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