Basket A2, Benvenuti: "Oroglioso della mia Sara, campionessa d'Europa di volley"

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Ci sono gioie, immense da condividere a distanza prima di poterle festeggiare assieme. Gioie reciproche anche se diverse tra loro. La gioia di un ritorno con la sensazione di ritrovarsi di nuovo a casa dentro una squadra lasciata per un anno e quella, incommensurabile, di una compagna che andava a esplodere di gioia per una medaglia d'oro europea appena conquistata, nel momento stesso in cui lui, Lorenzo Benvenuti, strappava a Pistoia il rimbalzo d'attacco tramutandolo nei due punti “della staffa” per il successo in amichevole della sua Unieuro.
In realtà tra i due “attimi” è passato un set, quello che il centro della Pallacanestro 2.015 ha potuto vedere dallo smartphone per gioire della vittoria dell'Italvolley di Sara Bonifacio. A quel punto, «appena è stato possibile ci siamo messaggiati e telefonati per condividere una soddisfazione che, lo ammetto, non posso neppure immaginare: da sportivo so, però, quanto lavoro e quanti sacrifici ci siano dietro un risultato di quella portata e ne vado orgoglioso».
Di Sara, ovviamente, come tutti i giorni. Da sabato con un motivo in più per esserlo. «Io non posso competere a quei livelli - sorride Benvenuti - però dai, mi godo la sua bellissima medaglia d'oro».
Sara Bonifacio sul tetto d'Europa, ma Lorenzo quest'anno vorrebbe avere anche lui qualcosa da poter festeggiare e, poi, condividere? «Magari, per ora posso solo dire che sono felice di essere tornato all'Unieuro in un gruppo che sta davvero bene in campo e fuori» ammette il lungo toscano.

Sul parquet verranno prove più importanti delle due amichevoli vinte con Mantova e Pistoia, anzi arriveranno molto presto perché domani alle 17.30 a Bologna la “Pieffe” sfida Verona (altra big del girone Rosso dell'A2), poi domenica «si inizia a fare sul serio» con l'esordio in Supercoppa a Ravenna. “Sul serio”, però, l'Unieuro vuole già farlo: lo dimostrano il rush finale del test di sabato e l'esultanza del gruppo alla rimonta vincente. «Quando sono, anzi siamo, in campo, l'unico pensiero è vincere e già adesso ci tengo a poter dimostrare di che pasta siamo fatti, a testare il nostro livello pure in una fase nella quale la brillantezza non la si può pretendere». E la pasta di cui è fatta questa Forlì, per Benvenuti, è decisamente buona.
«Dall'interno vedo ciò che, penso, si stia notando anche dall'esterno: l’Unieuro di quest’anno è una squadra che vuole sempre provare a giocare assieme, che vuole cercare l'uomo libero senza mai forzare le situazioni e che, in difesa, ha la stessa impronta dell'Unieuro di due stagioni fa quando c'ero anch'io».
Anche in attacco, però, le parole del pivot rimandano alla Forlì che il Covid bloccò nel suo momento migliore. «Abbiamo tanti possibili risolutori, la testa è sempre focalizzata sull'obiettivo che ci si prefigge e in campo c'è omogeneità. Ecco, direi che è proprio quest'ultima la nostra caratteristica più importante».

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