Basket A2, Benvenuti ha un'idea meravigliosa: "Unieuro, vinciamole tutte"

Archivio

Sei vittorie consecutive, un atteggiamento diverso in campo, un nuovo linguaggio del corpo, una produttività offensiva come, ancora, non si era espressa in tutta la stagione. Il “Rinascimento forlivese” ha tanti protagonisti, ma tra i volti che lo incarnano al meglio c’è proprio quello di un toscano, patria del Rinascimento vero.
Lorenzo Benvenuti non è tornato ad esprimersi come prima dell’infortunio al ginocchio, è diventato quello che ci si aspettava fosse ma in autunno non si era in realtà visto. «Sì, finalmente sono il Benvenuti che volevo - afferma il centro dell'Unieuro - A due mesi dal rientro dal problema ai legamenti collaterali, poi, il ginocchio si è stabilizzato e ho trovato continuità, dapprima in allenamento e poi in partita dove ho più fiducia in ciò che posso fare. Ovviamente mi fa molto piacere, ma è vietato fermarsi qui, il bello arriva adesso».
Frase, quest’ultima, che suona da sprone a se stesso, ma anche a tutta la Pallacanestro 2.015. «Arriviamo alla seconda fase nelle migliori condizioni possibili, come tasso di fiducia ci paragonerei all’Unieuro di due stagioni fa quando, purtroppo, il Covid bloccò tutto sul più bello. Per usare una citazione, è il momento in cui i duri devono iniziare a giocare e noi, ora, duri lo siamo».


Nessun limite

Settimi in classifica (ma a pari punti con Cento), i forlivesi hanno 5 gare davanti per riuscire a salire ancora di più. Fino a che punto? Così Benvenuti: «Perché non provare a vincerle tutte? Il sesto posto, ma anche il 5° sono nelle nostre possibilità, ma perché non sperare anche nel quarto? Sognare non costa niente, tabelle è impossibile farne e allora giochiamo una gara dopo l’altra cercando di continuare nella nostra striscia».
Quella fatta di vittorie che, proverbialmente, hanno tanti padri. In questo caso, però, l’accezione è positiva. Meglio averne. «Sì, siamo cresciuti tutti e in tanti aspetti e per quanto riguarda l’impatto offensivo di noi lunghi, l’innesto di Kalin Lucas è stato prezioso perché sa giocare con la squadra, ha fluidificato il gioco».
È così, lo dicono tutte le statistiche, però se il calendario ha in parte aiutato Forlì nel suo filotto, ora non esiste più una sola gara con i favori del pronostico. A partire dal derby con una Ravenna che «è quadrata, solidissima e togliamoci dalla testa che sia in flessione perché ha dimostrato di non calare mai di rendimento».
Rispetto alla prima sfida giocata a Faenza, però, qualcosa è cambiato. A Forlì di sicuro. «C'è Lucas, abbiamo tutti molta fiducia in più - annuisce Benvenuti - davanti al nostro pubblico dobbiamo essere noi a dettare il ritmo della gara». Altre due differenze dal match d’inizio marzo, riguardano gli assenti: Palumbo e Oxilia. E pensando all’amico giallorosso gravemente infortunato proprio in uno scontro fortuito con lui, Benvenuti ha la sola pausa, momentanea, nel suo flusso di parole. «Mi sono sentito tremendamente in colpa, anche se proprio Tommy è stato il primo a farmi capire che non avevo ragioni d’esserlo. Allora abbiamo ripreso anche a sorridere tra di noi e, anzi, adesso gli voglio dire che domenica vincerò il derby anche per lui. Mi risponderà con una battuta e ne rideremo assieme».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui