Basket A2, Benvenuti e un'Unieuro che in 12 mesi si è trasformata

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Riavvolgi il nastro e scopri come in 12 mesi sia cambiato tutto. Riavvolgi il nastro e ti accorgi che la mente non ti spinge più a continuare a farlo, ancora e ancora sino a tornare alle immagini, ormai lontane, delle ultime Forlì appassionanti e vincenti. No, più riavvolgi il nastro del tempo e più cresce la voglia di spingere il pulsante “avanti veloce”, nella brama di scoprire cosa riserverà il futuro.

È questa la sensazione più nitida che si percepisce in città parlando di pallacanestro ed è una sensazione nuova cui non si era più abituati. Merito dell’Unieuro, del suo provvisorio primato in classifica e di ciò che sul campo ha mostrato nell’ultimo scorcio di stagione e che fa sognare, come non accadeva da troppo tempo.

Un momento da assaporare tutto e fino in fondo, consci però che una stagione sportiva è un lungo percorso. Per dirla alla don Andrea Gallo, Forlì sta camminando con i piedi per terra e con gli occhi rivolti al cielo. Un concetto sposato dal centro biancorosso Lorenzo Benvenuti. «Il primo posto che stiamo occupando è una grandissima soddisfazione e quanto abbiamo espresso sinora ci convince di poter guardare lontano, ma sempre senza dimenticare di affrontare una tappa alla volta del nostro cammino, non posso sapere quanto avanti sarà quel “lontano” di cui parlo, di sicuro posso dire che siamo ambiziosi, ma anche guardando solo al nostro girone, Pistoia e Cento che ci affiancano in classifica sono squadre che non molleranno e quindi non possiamo permetterci di distogliere i pensieri dalle sfide che, di volta in volta, ci troveremo di fronte».

Doppio confronto da urlo

Anche perché lo scontro diretto con Pistoia, in Toscana, arriverà domenica 8 gennaio, 4 giorni dopo il derby con Rimini: «Due gare che ci diranno cosa siamo e cosa possiamo essere e devo dire che le due settimane dalla ripartenza, nelle quali in pratica non ci fermeremo mai, saranno davvero intense - argomenta Benvenuti - ci arriviamo con grande entusiasmo. Non vedo l’ora di vivere il periodo che ci aspetta, e credo che dopo avere speso tante energie nel mese di dicembre la pausa ci stia servendo come il pane».

Ovviamente l’Unieuro, che sfiderà Torino nei quarti di Coppa Italia il 12 gennaio sapendo che in caso di successo affronterà la Vanoli Cremona (vittoriosa mercoledì 80-67 su Pistoia), sta ricaricando le batterie fisiche. Quelle mentali non ne hanno bisogno. Forlì è arrivata alla sosta in splendida autocoscienza. Ed è questo aspetto che sta sorprendendo. In parte anche Benvenuti: «Già prima del raduno avevo buone sensazioni sul nuovo gruppo, poi però inizi a conoscere realmente le persone, a trovarti benissimo con loro e tutto si rafforza, assume ancor più significato: credo che questo sia il vero, grande pilastro di una stagione importante come quella che ci sta vedendo protagonisti e sotto questo aspetto la realtà ha superato anche le mie già buone aspettative».

Il pivot livornese, che nelle ultime 6 gare viaggia a 9 punti con il 62% da due, ne sta beneficiando anche personalmente. Pare rigenerato: «Mi trovo bene con tutto e tutti, sono fisicamente a posto e allora basta fare uno più uno, no? Di sicuro sono davvero “sul pezzo” e i risultati aumentano la fiducia, di tutti. Anche la mia».

Insomma, è cambiato tutto da un anno fa, quando Benvenuti a dicembre era out per l’infortunio al ginocchio e l’Unieuro arrivava alla sosta con 4 ko nelle ultime 5 gare. «Già, ma la scorsa è stata una stagione sfortunata e non mi piace fare raffronti con il passato, con gli occhi di oggi, però, posso dire che è stata felice la decisione della società di fare un repulisti e di ringiovanire. E l’entusiasmo della città la sancisce».

Si torna così all’assunto di partenza: la Forlì del basket ha “un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”.

«È vero, si percepisce che ora si vuole guardare al futuro e non solo a quanto fecero le grandi squadre del passato, però sempre un passo alla volta mi raccomando».

Anche Benvenuti guarda al futuro, non gli basta essere tornato quello del suo primo anno a Forlì: «Posso essere anche migliore di quello del 2019-2020».

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