Basket A1 donne, la E-Work saluta il 2022 al PalaBubani e sogna lo scalpo della Reyer Venezia

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“Venezia è anche un sogno”, cantava Guccini: quello della E-Work Faenza è tirare un brutto scherzo alle orogranata di Mazzon, terze in classifica alle spalle di Bologna (stessi punti ma scontro diretto sfavorevole) e dell’imbattuta Schio. Appuntamento al PalaBubani alle 20.30. La Reyer, che la settimana scorsa ha strapazzato il Geas, non ha mai nascosto le proprie ambizioni e vuol ricucirsi addosso lo scudetto strappatole proprio dal Famila. Per tenere il passo delle arancioni, però, non può permettersi troppi passi falsi. Dopo tre turni di stop per infortunio, stasera potrebbe rientrare la cannoniera Shepard, sogno proibito delle manfrede nell’ultimo mercato estivo. Possibile pure il recupero di Pan. «Anche se con un paio di giocatrici non al meglio – esclama l’allenatrice faentina Simona Ballardini – la rosa di Venezia è talmente importante da rimanere comunque temibilissima. Rispetto alle altre corazzate Bologna e Schio, magari ha un po’ meno esperienza e mestiere». Così, sperando di non risvegliarsi, sempre citando il Maestrone, “con l’acqua alla gola e un dolore a livello del mare”, la E-Work proverà a imbrigliare il talento e l’esplosività delle lagunari: «E dovremo farlo con le nostre armi migliori: aggressività, corsa, gioco di squadra, accompagnate da quella faccia tosta che stiamo cominciando a tirar fuori. Abbiamo lavorato molto su tutti questi aspetti, decisivi nei successi contro Crema e Lucca e sono anche un buon viatico per il futuro». Sarebbe fondamentale rimanere in partita il più possibile e poi magari giocarsela alla fine. «Al Pala Bubani ha avuto vita veramente facile solo Ragusa, che ha sfruttato il nostro pessimo approccio alla gara. Campobasso, in parte San Martino e la stessa Bologna se la sono dovuta guadagnare. Per avere speranze domani sera (stasera, ndr), dovremo mettere in campo la giusta mentalità dal primo all’ultimo secondo. Alle mie ragazze ho detto che se vorrà vincere, la Reyer dovrà dimostrarsi più brava di noi. Non mi sento battuta in partenza». Regolarmente convocata anche la polacca Niedzwiedzka, che non ha ancora rescisso il contratto. Ballardini deve ritrovare una Davis troppo deludente per essere vera: «Aspetto lei, come aspetto le altre. Hinriksdottir, ad esempio, può e deve dare di più». Si attende anche la risposta del pubblico: «Più dei risultati, la nostra gente vuole vedere cuore e sudore».

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