Basket A1 donne, il presidente Fermi: "Ho preso tanti insulti, ma su Ballardini ho avuto ragione io"

Salvezza e liberazione. Il trionfo a Broni ha certificato che la permanenza in serie A1 della E-Work è più che meritata. Il presidente Mario Fermi è il ritratto della felicità. «Provo una grandissima soddisfazione, ancora più intensa dell’anno scorso dopo la promozione. Nonostante le incognite e i vari problemi, a cominciare dall’infortunio della capitana Franceschelli, abbiamo dimostrato di meritare la serie A1. Nel girone di ritorno abbiamo tenuto un cammino da play-off e abbiamo dominato i play-out».


Il presidente si toglie qualche macigno dalle scarpe.«La svolta c’è stata con il cambio di coach, i fatti ci danno ragione. Simona Ballardini ha dato un’anima alla squadra e di conseguenza sono arrivati i risultati. La salvezza è dedicata ai leoni da tastiera, molti dei quali vicini alla società, che dopo l’esonero di Sguaizer mi hanno coperto di insulti, dando per scontata la retrocessione. Le critiche ci stanno, le offese personali e le allusioni a chissà quali complotti no. Il piede e mezzo in A2 ce l’avevamo a novembre, quando la squadra giocava senza mordente, senza identità. Lì sì che me la sono vista brutta e per questo abbiamo deciso di svoltare. Il quadro della situazione ce l’ha chi vive tutti i giorni lo spogliatoio, gli allenamenti. Da fuori è facile pontificare. Mi hanno fatto invece piacere i tanti messaggi di complimenti e stima ricevuti da diverse società di A1 e di A2. Evidentemente qualcosa di buono lo abbiamo seminato».
Garadue a Broni è stata lo specchio del nuovo corso E-Work: tutte le giocatrici hanno dato un contributo significativo ai fini della vittoria.
Ho sempre pensato - continua Fermi - che il nostro gruppo di italiane fosse inferiore solo a quello delle big e di poche altre squadre. Ballardini è riuscita a farlo rendere secondo le aspettative».


Capitolo straniere

Il presidente manfredo tratta poi un altro argomento: «Kunaiyi-Akpanah si è rivelata una lieta sorpresa. Conoscevamo le sue doti di rimbalzista, molto meno quelle di realizzatrice. Va dato merito allo staff tecnico di essere riuscito a coinvolgerla e valorizzarla. Averla confermata subito è stato un bel colpo: su di lei avevano messo gli occhi diverse squadre. Davis ha dimostrato di saper giocare a pallacanestro, purtroppo è stata incostante. Ci aspettavamo di più».
Ergo, difficilmente sarà confermata, così come Kantzy, che ha sostituito Llorente senza infamia e senza lode. In casa manfreda si sta già pensando al futuro.
«L’obiettivo è alzare un po’ l’asticella, cioè salvarsi senza patemi facendo un pensierino ai play-off».
Alle conferme sicure di Kunaiyi-Akpanah, Cupido, Franceschelli e Ballardini, nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altre.

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