Basket A1 donne, Ballardini: "E-Work, Sguaizer aveva perso il controllo dello spogliatoio"

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Ritorno di fiamma. La carriera di Simona Ballardini si arricchisce di un nuovo capitolo, quello di capo allenatore in serie A1. Un campionato che l’ex capitana conosce benissimo, ma non da coach, ruolo che ha ricoperto in A2 nella doppia veste di giocatrice-allenatrice. Sarà dunque un’altra sfida, tanto intrigante quanto impegnativa. «Sono pronta, contenta e carica. Darò il massimo. Al primo allenamento mi sono divertita tantissimo, ho visto le ragazze serene e motivate. La squadra deve cambiare mentalità e stile di gioco. Voglio vedere mordere mani e polpacci, correre e tuffarsi su ogni pallone». Le parole di Ballardini rimandano alle motivazioni che hanno indotto il club a esonerare, piuttosto a sorpresa, Diego Sguazier. «La situazione tra il coach e la squadra si era deteriorata – dice il presidente Mario Fermi – la sconfitta di Sassari, peraltro quasi una fotocopia di quella contro Costa Masnaga, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma i problemi c’erano da un po’ di tempo». Oltre che la promozione in A1, Sguaizer aveva meritoriamente conquistato stima e rispetto, e ha pagato colpe non solo sue. Non era mai stato messo esplicitamente in discussione, a differenza di Jori Davis. «Infatti la decisione mi ha fatto molto male e non è certo stata presa a cuor leggero – continua Fermi – Dal punto di vista umano e professionale Diego non si discute. Purtroppo, con la nuova squadra non è riuscito a calarsi pienamente nella nuova realtà della serie A1 e non ha rispettato le aspettative, perdendo il controllo dello spogliatoio. Le attenuanti non mancano, a cominciare dai vari infortuni, ma alla fine la scelta, non solo e non tanto legata ai risultati, è stata quasi obbligata. Per quanto riguarda Davis, dopo le strigliate delle ultime settimane, sta crescendo. A Sassari, dove ero convinto di portare a casa la vittoria, mi è piaciuta molto, sia come rendimento che come atteggiamento». Accantonato Sguaizer, è stata subito percorsa la pista Ballardini. «Ci serviva un leader carismatico, Simona certamente lo è. Inoltre, conosce benissimo la squadra, perché nella veste di team manager è rimasta a stretto contatto con le giocatrici, in campo e in palestra. E poi gli altri nomi che mi erano stati prospettati non mi convincevano». L’esordio di Ballardini, sabato al Bubani con Ragusa, è da brividi. «Non è propriamente dei più semplici – sospira la neo allenatrice bianconera - e in quattro giorni non si può cambiare granché. Partiremo dal lavoro di Sguaizer, che è una bella persona e con la quale abbiamo vissuto dei bei momenti, ma faremo dei cambiamenti. Ci metterò tanto del mio e, giorno dopo giorno, cercheremo di crescere. So che è una sfida difficile, ma a me le sfide piacciono e dietro la scrivania non ci so stare».

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