Basket A1 donne, Ballardini: "Che orgoglio il premio alla carriera"

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Simona Nazionale. Il ritorno a Faenza delle azzurre è stato motivo di orgoglio per tutta la città e in particolare per Simona Ballardini, che durante l’intervallo del match con Lussemburgo ha ricevuto il Premio alla Carriera dal presidente della Fip, Gianni Petrucci. L’ex capitana e ora team manager manfreda parla a tutta campo della Nazionale e della sua E-Work.

Che significato ha avuto per Faenza e per il basket faentino un evento come questo, a ben 34 anni di distanza dall’ultima volta?

«Ospitare una gara della Nazionale è sempre qualcosa di speciale. E’ stato il giusto riconoscimento a Faenza e al suo pubblico appassionato e partecipe, dove il basket è amore e tradizione. Non ho mai avuto la fortuna di giocare nella mia città con la maglia della Nazionale, così mi sono goduta la giornata da tifosa».

Come è stata la risposta del pubblico?

«Direi molto buona, sia prima che durante e dopo la partita. Sono state davvero delle belle giornate di sport e condivisione».

Come da pronostico, contro un avversario non irresistibile come il Lussemburgo, la Nazionale ha stravinto. Come vede la squadra di Lino Lardo?

«Bene, è un gruppo affiatato, con tante giovani, molto preparate dal punto di vista tecnico e atletico. Devono essere consapevoli che la Nazionale non è un punto di arrivo, ma di inizio. Il peso della maglia azzurra è notevole».

Chi può saperlo meglio di lei, che in azzurro ha giocato 98 partite, segnando 921 punti? Il presidente Petrucci le ha conferito un premio alla carriera significativo e meritato. Che emozione le ha dato?

«Mi ha fatto un sacco piacere. E’ un attestato che mi riempie di gioia anche perché mi è stato consegnato nella mia città, davanti alla mia gente. Per la Nazionale, per Faenza e per gli altri club in cui ho giocato, ho sempre dato tutto».

Veniamo alla E-Work. Questa prima parte di stagione si sta rivelando abbastanza complicata, con gli infortuni che hanno ulteriormente intricato le cose. Dopo 6 giornate, la squadra condivide con Empoli e Sassari l’ultimo posto.

«Quello degli infortuni non è un alibi, ma un dato di fatto. Se una squadra con molte ragazze nuove, che devono conoscersi, non riesce a lavorare a pieno regime, i problemi sono inevitabili. Speriamo di recuperare quanto prima più giocatrici possibile e di sbloccarci».

Come si esce da questa situazione?

«Bisogna continuare a lavorare a testa bassa. Ognuno, nel ruolo che ricopre, deve dare il massimo. E i risultati arriveranno. Ero e resto convinta che questa squadra abbia le carte in regola per salvarsi. Si poteva certamente fare di più, ma il tempo per risalire la china c’è tutto».

Domenica siete attese da una partita delicatissima, a Empoli.

«E’ una gara fondamentale e sarà durissima. Vincere su quel campo non è facile e loro sono tornate al completo. Ma dobbiamo provarci, la posta in palio è troppo importante».

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