Banda dei supermercati, in carcere tre dei cinque indagati

Ravenna

La Polizia di Stato in esecuzione al dispositivo emesso dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque persone (quattro kossovari e un albanese), di cui tre in carcere e due con obbligo di firma, che nel periodo ottobre 2020 – gennaio 2021, si sono rese responsabili di almeno 23 furti ai danni di supermercati ad insegna Conad, Coop e Famila delle province di Ravenna, Forlì, Rovigo, Padova, e Treviso con la tecnica della forzatura delle cassette di sicurezza contenenti il “fondo cassa”, provocando ingenti danni strutturali e realizzando complessivamente un bottino di circa 100.000 €.

La banda ha imperversato sul territorio del nord Italia per circa tre mesi, da ottobre a gennaio 2021, fino a quando l’attività di controllo del territorio, svolta in orario notturno sulla base degli elementi investigativi raccolti minuziosamente dal personale della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile della Questura di Ravenna, ha consentito di individuare i vari veicoli utilizzati dalla banda.

L’8 gennaio 2021 nel corso dell’ennesimo raid perpetrato nella provincia di Treviso, tre membri sono stati arrestati in flagranza per quell’episodio, con il conseguente recupero dell’intero bottino di oltre 4mila euro, degli attrezzi da scasso, degli indumenti utilizzati per il travisamento, che sono risultati particolarmente utili al prosieguo delle investigazioni, e dei loro telefoni cellulari. I preziosi elementi probatori raccolti hanno consentito di effettuare un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha consentito di ricondurre alla medesima “banda dei Kosovari” l’esecuzione di oltre 20 furti a supermercati Conad e Coop.
Successivi accurati sviluppi investigativi hanno permesso di denunciare all'Autorità Giudiziaria i cinque indagati per i reati di furto pluriaggravato continuato in concorso, e di delineare un consistente quadro probatorio a loro carico.

Al termine dell’attività d’indagine, il giudice per le indagini preliminari Sabrina Bosi, concordando pienamente con le risultanze investigative coordinate dal Pubblico Ministero Cristina D'Aniello, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i cinque malviventi, che è stata eseguita oggi. Due dei tre detenuti sono stati portati nel carcere di Ravenna, uno in quello di Varese.

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