Bancarotta Mercatone Uno: il giudice assolve tutti gli imputati

Rimini

RIMINI. Sono stati tutti assolti perchè il fatto non sussiste i sei imputati per bancarotta fraudolenta per distrazione in concorso nel processo con rito abbreviato nato dall’inchiesta della Guardia di finanza che aveva preso le mosse dal crac di Mercatone Uno. Il Gup di Bologna, Domenico Truppa, non ha quindi accolto le richieste del Pm Michele Martorelli, che aveva chiesto per tutti la condanna a pene comprese tra due anni e quattro anni e quattro mesi.

L’accusa

Ai sei imputati, tra cui ci sono le figlie del fondatore Romano Cenni (scomparso nel 2017), venivano contestate, in sostanza, una serie di operazioni societarie, realizzate fino al 2013, attraverso le quali sarebbero stati sottratti all’azienda circa 300 milioni di euro. Nel dettaglio, Martorelli aveva chiesto di condannare, rispettivamente a due anni e a quattro anni e quattro mesi, gli ex amministratori dell’azienda Ilaro Ghiselli e Giovanni Beccari. Due anni, due mesi e 20 giorni erano invece stati chiesti per Gianluca Valentini, figlio dell’altro fondatore di Mercatone Uno, Luigi, mentre per quanto riguarda le figlie di Romano Cenni il pm aveva chiesto una pena di due anni e otto mesi per Elisabetta e di quattro anni e quattro mesi per Susanna e Micaela.

FIne di un incubo

«Non posso che esprimere la mia più grande soddisfazione per il riconoscimento dell’assoluta innocenza sua, della sua famiglia e del Gruppo Valentini». È il commento dell’avvocato Paolo Righi che con il professor Filippo Sgubbi ha sostenuto la difesa di Gianluca Valentini. «L’operazione immobiliare - prosegue Righi era ed è sempre stata assolutamente corretta, come detto da subito dai nostri consulenti di spessore nazionale, conclusioni confermate dal perito del tribunale e oggi (ieri, ndr) dal giudice, a riprova della più totale liceità delle operazioni eseguite dalle due famiglie». «Qualcuno ha parlato di “sentenza a sorpresa” ma non sono d’accordo» commenta il dottor Gianluca Valentini. «Io e la mia famiglia - prosegue - eravamo certi fin dall’inizio che sarebbe emersa la regolarità delle operazioni societarie effettuate. Dopo tre anni di battaglie, sequestri e inutili umiliazioni , questo è per noi, nonché per tutto il Gruppo Valentini, un momento di grande soddisfazione e un pieno riconoscimento dell’assoluta leicetà di tutto il nostro operato. Parlo soprattutto a nome di mio padre, il quale, a causa delle sue condizioni di salute, ha dovuto subire queste infondate accuse senza potersi difendere ed oggi, fortunatamente, esce vincitore da questo processo». Valentini esprimere quindi il più vivo ringraziamento ai propri legali.

Di «risultato che premia le condotte assolutamente legittime e corrette della famiglia Cenni, sia all’epoca dei fatti contestati sia, soprattutto, quando il gruppo entrò in crisi e furono impiegate ingentissime risorse familiari, messe a disposizione della società» parla anche l’avvocato Luca Sirotti, che assieme a Chiara Tebano rappresenta Elisabetta, Susanna e Micaela Cenni, figlie di Romano, e l’ex amministratore Giovanni Beccari. Sirotti si dice a soddisfatto «dalla scelta fatta dal giudice di disporre una perizia, che ha consentito di svolgere la discussione su basi strettamente tecniche».

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