Bancarotta Cmv, tre nuovi indagati

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Bancarotta Cmv. Il ciclone non si arresta. Si allunga l’elenco degli indagati. Ad una settimana dalla scoperta dell’inchiesta che vede come principale indagato l’ex numero uno della Cooperativa Muratori Verucchio Sauro Nicolini, prosegue incessante l’attività del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e del sostituto procuratore Paolo Gengarelli. È di ieri, infatti, la notizia che l’elenco degli indagati si è arricchito di altri tre nomi, così come le Fiamme gialle hanno sequestrato un altro “piccolo” tesoretto, 200 mila euro centesimo più centesimo meno, che vanno a sommarsi ai 4,2 già rintracciati: la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip un sequestro per complessivi 7,6 milioni di euro. Destinatari di questo specifico provvedimento, solo tre dei nove indagati della prima ora: Sauro Nicolini, il genero Andrea Rossi e Sauro Bronzetti, suo storico collaboratore. Non è ben chiaro se al momento a San Marino, dove i 20 milioni di fondi neri al centro dell’inchiesta sono transitati per una banca, due fiduciarie prima di rientrare in Italia in buona parte grazie allo scudo fiscale (15 i milioni di euro stimati), sia stato eseguito qualche sequestro, in virtù della rogatoria e della piena disponibilità a collaborare nell’inchiesta “Brik Broken” data dalle autorità del Titano.

Gli altri indagati “conosciuti”

Ricordiamo che oltre a Nicolini, Rossi e Bronzetti, la bancarotta fraudolenta è contestata in concorso con Fabio Pula, all’epoca dei fatti oggetto dell’inchiesta presidente pro-tempore della Banca di Credito Cooperativo Valmarecchia (ora Riviera Banca Spa di cui è vice presidente), nonché presidente del collegio sindacale e consulente fiscale di Cmv e di Alessandro Ceccarelli, sindaco e revisore della Cmv.

Sauro Nicolini (indagato anche per l’omesso versamento delle imposte), così come il fratello Valter, e Sauro Bronzetti devono rispondere anche di riciclaggio unitamente all’ex direttore della filiale di via Flaminia della Bcc Valmarecchia Giorgio Cerpolloni e del suo funzionario Paolo Fabbri. Favoreggiamento, infine, l’ipotesi di reato contestata a Federico Maroni, responsabile dell’area contratti dell’attuale Riviera Banca Credito Cooperativo di Rimini e Gradara.

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