Rimini, ballano in 80 senza mascherina: chiuso chiringuito a Miramare

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Ottanta ragazzi sorpresi a ballare in un chiringuito sulla spiaggia a Miramare, senza mascherina e incuranti dei minimi accorgimenti riguardo al rischio di assembramenti. Sono stati sorpresi dalla polizia nel corso di un servizio più ampio disposto dal questore Francesco De Cicco che prevede il monitoraggio delle situazioni più a rischio per evitare da una parte i contagi e dall’altro per garantire un divertimento sicuro. Nel mirino anche gli eccessi alcolici e in particolare la somministrazione dell’alcol, ai minorenni, un fenomeno che si è deciso di contrastare con grande impegno. Ma se sul fronte dell’alcol non si sono registrate anomalie, almeno l’altra notte, continuano invece a ripetersi le violazioni alle norme Covid relativamente alle serate danzanti organizzate. L’attuale normativa non ha stabilito la riapertura dei locali da ballo e mentre le discoteche restano chiuse c’è chi approfitta della voglia dei giovani di scatenarsi, senza preoccuparsi né delle regole, né delle possibili conseguenze. Gli agenti della Divisione amministrativa della questura, guidati dal primo dirigente dell’Anticrimine Pietro Scroccarello, hanno interrotto la festa in corso sulla spiaggia. La pista da ballo a cielo aperto, con tanto di deejay era stata allestita dal Chiringuito all’altezza del bagno 144. Il responsabile è stato multato per quattrocento euro (gli è stata contestata la violazione della normativa anti-Covid). Il locale, per iniziativa della polizia, è stato chiuso per cinque giorni e la Prefettura potrà decidere una eventuale proroga della chiusura. Durante il controllo, come è prassi, i poliziotti hanno identificato dipendenti e alcuni clienti, tutti ragazzi, lì per “ballare e bere un drink”. Tutto questo mentre nelle località turistiche di mezza Europa aumentano i contagi legati alla variante Delta. La gran parte dei nuovi positivi a Malta, in Spagna e in Portogallo, ha riferito di aver partecipato ad attività di svago, come eventi organizzati su larga scala, concerti e feste da ballo. L’esperienza del passato sembra non avere insegnato niente. L’euforia per la ritrovata libertà rischia di soppiantare il buonsenso.

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