Balere 3.0: qual è il futuro del liscio in Romagna?

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Andiamo a ballare; disco, dancing, balera? Parole familiari a cui non corrisponde più un habitat dell’immaginario. Perché oggi sono poche le balere sopravvissute e quasi tutte in crisi, poca gente, per un’offerta poco innovativa.

«Le balere come l’Euro Club di Savignano, la Ca’ del Ballo (già Ca’ del Liscio di Ravenna) o le Cupole di Castel Bolognese sono chiuse d’estate e speriamo possano riaprire – dicono Riccarda Casadei e Lisa Valletta della Casadei Sonora, figlia e nipote di Secondo Casadei –. Fortunatamente abbiamo piazze e alberghi dove si sente suonare la nostra musica. La porteremo il 4 agosto a Rimini con Taca Sgond, il 7 a Gatteo, a Forlì a settembre per due serate. Nessuna situazione stabile però».

L’agorà, la millenaria piazza del Peloponneso dove si creavano relazioni e si prendevano decisioni, è la regina della balera dell’estate 2022, che sia centrale in comune o strutturata come arena con palco. Da quella può ripartire un balera del tempo nuovo, quello del post pandemia che ha fatto esalare l’ultimo respiro a gran parte delle balere già in profonda crisi, ma non la voglia di ballare e stare insieme.

Gatteo, balera a cielo aperto

La conferma viene da Gatteo, patria di Secondo Casadei, che in estate è una balera a cielo aperto a ciclo continuo orchestrata da Moreno “Il biondo” Conficconi : «Il Covid è arrivato come una ghigliottina, i locali non ci sono ormai più ma la voglia di ballare è tanta. Che fare? Bisogna tornare alle origini ovvero a quando questa storia è iniziata, alla musica da ballo, della riviera adriatica, del turismo. Bisogna ripartire come fu nel 1928 con Secondo Casadei. Quando prima dei locali ci si ritrovava in piazza e sulla spiaggia, ed è quello che sta succedendo a Gatteo a mare».

Da 16 anni a Gatteo si organizza la Settimana del liscio, per quattro sere a settimana. Ogni sera il divertimento è assicurato con generi di ballo diversi, e una fitta animazione. In alcuni bagni come al Corrado si balla anche al mattino dalle 6.30 alle 8, anche con musica dal vivo.

«Il paese di Gatteo in estate diventa il più grande villaggio turistico – dice ancora Moreno – con serate di ballo a tema, liscio, dance, di gruppo, tanti stili. Questa è la terra di Secondo Casadei, il paese di Romagna mia, equivale a ciò che New Orleans è per il dixieland. E allora dico: volete il liscio delle origini? Venite qui. Vi aspetto nella mia balera a cielo aperto».

Artisti e musicisti affermano che una balera 3.0 deve riconquistare anche i valori umani insiti nella musica romagnola e la qualità della musica stessa.

«Balli di gruppo? No, grazie»

«Non ho mai suonato in una balera – dice Mirco Mariani , innovatore del genere musicale con gli Extraliscio – perché non mi hanno mai voluto. Questa crisi la associo un po’ a quella dei cinema, non è possibile che chiudano! Ci vuole un incentivo dello Stato affinché si rinnovino. La balera è per me un bel locale che a volte mi ricorda un film di Kubrik, altre uno di Fellini. Quando però ci sono entrato, ne sono uscito sconcertato, per avere sentito musica simile a un pop di second’ordine, e avere visto balli di gruppo in stile acquagym. Non ci siamo».

Rivalutare l’enogastronomia

Anche per Roberta Cappelletti , prima donna capo orchestra da ormai trent’anni, «l’inverno 2022-23 sarà una grossa incognita anche per noi professionisti. Le orchestre si adeguano musicalmente ai cambiamenti più di quanto non abbiano fatto molti gestori di locali. Ho suonato però al Mascara di Mantova: lì la giovane direttrice Carmen Venerandi ha creato un locale dove si fa serata intera anche cenando. Credo che nuove tipologie di locali possono incentivare con la musica e il ballo anche una tradizione enogastronomica della nostra terra».

Contaminazione e gioventù

Mirko Casadei vede le balere sopravvissute come luoghi «tipo riserva indiana», di scarsa qualità musicale e strutturale e poco stimolanti per nuove generazioni. In questa estate il figlio di Raoul sta creando la sua balera sotto le stelle: «Alla Fragola de Bosch di Gambettola, azienda agricola ora agriturismo, organizzo di giovedì la “Balere delle fragole” dove uso il marchio balera per qualcosa di attrattivo anche per nuove generazioni, a partire dalla convivialità. Il dj mette la sua musica per giovani, poi in scivolata ecco alcune coppie di ballerini di liscio che danzano e spingono i ragazzi a ballare e a cantare canzoni di Raoul rilette musicalmente in chiave più attuale. Conquistiamo nuove generazioni in una balera che al posto di divanetti, specchi e colonne, offre un locale d’atmosfera naturalistica fra pomodori e melanzane».

Per Mirko per le balere al chiuso non devono guardare ai cosiddetti anziani ormai scomparsi. «Chi può dirsi anziano oggi? Un sessantenne si offende se lo chiami anziano. Così le balere svuotate perché desuete devono rigenerarsi in locali nuovi con contaminazioni musicali di qualità e un pubblico intragenerazionale. Raoul faceva ballare i trentenni! A Milano ho suonato alla Balera dell’Ortica fra vip, giovani e meno giovani; un locale dal sapore vintage dove si può cenare con tovaglie a quadretti, giocare a bocce, e ballare musica della tradizione. A Cesenatico abbiamo l’Energy over 30 di Valverde che intreccia più generazioni nel ballo e dove si può cenare».

Un progetto, quello di una balera per il nuovo tempo, che Mirko coltiva concretamente: «Sicuramente nel mio futuro vedo l’apertura di una balera o di un locale stabile per ogni tipo di pubblico».

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