Bagno di Romagna: il cda di Terme Sant'Agnese: «Nessuna riduzione del personale»

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Il cda di Terme Sant'Agnese ha preso posizione con una nota sul clima di tensione che si sta vivendo in questo tormentato periodo legato alla posizione dei propri dipendenti.

"Dispiace constatare - il clima di tensione che si è venuto a generare in questo ultimo periodo in seno ai lavoratori del Sant’Agnese e non solo. Quali membri del CdA ci teniamo però a fissare alcuni punti. È vero che attualmente la contrattazione per l’integrativo con i sindacati è ancora in corso, anche se a dover di cronaca questa trattativa non si discosta troppo dalle tempistiche di quella di altri anni in cui, per esempio nel 2017, la contrattazione si concluse addirittura un mese dopo l’apertura della struttura. Ma non è nostra volontà arrivare a ciò, questo percorso è iniziato ormai da qualche mese, in seguito alla disdetta del contratto precedentemente in essere con la sola finalità di rinegoziare i termini di un contratto meno oneroso per l’azienda e non di cancellarlo tout court, cosa anticipata sin dall’inizio a Sindacati e RSU. Non dimentichiamoci che le Terme di Sant’Agnese sono un’azienda a partecipazione pubblica ma che opera in un mercato privatistico e concorrenziale e che necessita per competere di tutte le flessibilità che sono disponibili anche per le aziende private. A maggior ragione in un anno in cui l'azienda chiuderà con un deficit di circa 630.000,00 dovuti al calo del fatturato di oltre il 50% dovuto all’emergenza sanitaria. Quindi tanto più, in questa situazione, al CdA è richiesto di mettere in sicurezza il più possibile la sua tenuta economica.

L’operazione di riduzione dei costi che il CdA ha messo in piedi ha riguardato, infatti ogni ambito, a partire dai fornitori e dai costi fissi di gestione e per quanto riguarda l’ambito del personale, è stato chiesto di rimodulare il contratto integrativo per cercare di limitare le spese fisse in un periodo di crisi, (aumentando però i premi a raggiungimento obiettivi) e formalizzare il concetto flessibilità in caso di necessità aziendale, così come applicato in quest’anno particolare insieme a tutti i nostri collaboratori, i quali non si sono tirati indietro.

Approfittiamo di quest'occasione, inoltre, per evidenziare alcuni fatti che dovrebbero essere, più delle parole che circolano in queste ore, dimostrazione delle reali intenzioni del CdA: non è stata fatta nessuna richiesta di riduzione di personale; nell’affrontare la Pandemia è stata anticipata la CIG per non lasciare i collaboratori senza risorse finanziarie è stato chiesto un finanziamento bancario per avere la liquidità necessaria per pagare gli stipendi; nella gestione quotidiana dell’emergenza non è stato abbandonato nessuno e tutti a rotazione hanno lavorato in egual misura, in modo da garantire a tutti di poter avere accesso ai sussidi statali; la situazione è si preoccupante, ma è dovuta all’emergenza pandemica in corso e non più né meno di quella delle altre aziende termali; tutti i diritti di precedenza e i posti di lavoro sono stati garantiti; infine, nessun servizio è stato esternalizzato, mantenendo inalterato il livello occupazionale in azienda se non per pochi pensionamenti, contrariamente alla maggior parte dei competitor, anche locali.

Per quanto riguarda la preoccupazione per il futuro non può che essere condivisa e se l’andamento 2020 è stato più volte evidenziato durante i confronti e il bilancio che è in fase di approvazione verrà reso pubblico come ogni anno non appena disponibile, il piano industriale della nostra azienda dovrà necessariamente attendere che si delinei la situazione con maggior chiarezza.

I nostri progetti per lo sviluppo dell’azienda sono tanti, alcuni avevano iniziato a prendere piede, ma dipendono essenzialmente dall’evolversi della pandemia e il nostro primo obiettivo è quello di mantenere in vita l’azienda, per i nostri collaboratori e per tutta la comunità. Superata la crisi, come è stata nostra abitudine fino ad ora, condivideremo i piani di sviluppo e idee anche per sostenere l’intera comunità di Bagno di Romagna.

Dispiace però che invece di affrontare insieme le oggettive difficoltà contingenti cercando di collaborare e trovare il giusto punto di mediazione, tra diritti e doveri, tra le pretese dei lavoratori e le effettive possibilità di un’azienda che si appresta a chiudere un bilancio con un significativo segno meno, senza certezza alcuna sul futuri, si cerchi invece di far correre voci, infondate, che non fanno altro che trovare ansia, preoccupazione e disappunto tra le maestranze.

Confidando di poter concludere a breve la trattativa sindacale, sarà nostra premura, come abituati a fare negli anni precedenti, organizzare un incontro con tutti i dipendenti per dissipare i timori creati da voci non veritiere e cercare di preparare al meglio la ripartenza in un anno in cui la pandemia non è ancora superata, ma che speriamo possa rappresentare un primo passo verso la ripresa del nostro settore e della nostra realtà locale".

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