Bagno di Romagna e Verghereto fanno causa alla Germania nazista

I Comuni di Verghereto e di Bagno di Romagna hanno deciso di costituirsi in giudizio per un’azione collettiva di responsabilità nei confronti della Germania “per i danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona, compiuti in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945”. Solo poi a seguito di una condanna della Germania si potrà prevedere l’utilizzo del fondo per i danni subiti dalle vittime, istituito con decreto legge del 30 aprile e finanziato con fondi del Pnrr.

Diversi familiari delle vittime delle stragi di Tavolicci e del Carnaio, a seguito di un incontro con legali a conoscenza della materia promosso anche dall’Anpi Valle Savio, hanno avviato nei giorni scorsi il procedimento per la chiamata in giudizio della Germania e per il risarcimento del danno. Altri, pur interessati, non sono riusciti a procedere per i tempi estremamente ristretti a disposizione e per la scarsissima informazione su questa opportunità. La speranza è che, considerando appunto tempistica e scarsa informazione, il Parlamento possa prevedere una proroga ai termini di presentazione dei ricorsi e delle richieste di risarcimento. Il termine, tra l’altro, era già stato una prima volta prorogato al 27 ottobre in sede di conversione in legge del decreto, ma il gruppo di legali che sta seguendo i procedimenti è convinto il termine possa essere considerato quello del 27 novembre (e quindi di lunedì 28) visto che l’intero mese di agosto non viene considerato per ciò che riguarda attività e scadenze di carattere giudiziario.

L’amministrazione comunale di Verghereto intende sostenere l’impegno e le attività dei familiari e delle vittime della strage di Tavolicci del 22 luglio 1944. E tra l’altro il territorio del Comune di Verghereto ha conosciuto anche tanti altri episodi di crudeltà e violenza. Tra le vittime della violenza nazista anche alcuni abitanti di Donicilio, tra cui il parroco don Francesco Babini, arrestati il 14 luglio nella località e poi fucilati per rappresaglia a Pievequinta di Forlì.

Analoga decisione è stata assunta anche dal Comune di Bagno di Romagna, al fine di affiancare familiari ed eredi delle vittime dell’eccidio del Carnaio del 25 luglio 1944. La giunta ha autorizzato il sindaco Marco Baccini a compiere tutti gli atti necessari, nell’interesse del Comune di Bagno di Romagna, nella causa collettiva per accedere al fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra compiuti dalle forze del Terzo Reich «con riferimento all’Eccidio del Carnaio del 25 luglio 1944».

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