“Totale rispetto” dell’indagine della Procura di Ravenna, ma anche per le persone che risultano indagate per l’alluvione dello scorso anno a Traversara di Bagnacavallo. Lo chiede il presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale alla luce degli avvisi di fine indagini spediti dalla Procura ravennate, che riguardano anche figure di spicco della protezione civile regionale. “Di solito - commenta De Pascale, oggi a Bologna- si dice che c’è la presunzione di innocenza degli imputati. In questo caso le persone non sono ancora nemmeno imputate, siamo davanti a un’iscrizione al registro degli indagati. Conosciamo le persone come professionisti di altissimo livello, è giusto che si verifichi l’operato. Noi daremo, come sempre abbiamo fatto, il massimo della collaborazione all’autorità giudiziaria, chiediamo però a tutti il rispetto per le persone che dimostreranno, ci auguriamo, la loro innocenza”.
“Il nostro compito - ricorda poi De Pascale - è lavorare tutti i giorni per fare i lavori e per far cadere le cose a terra. Giustamente l’autorità giudiziaria se valuta che dei profili vadano indagati o che si debbano fare altri atti lo fa, e tutti dobbiamo avere rispetto sia dell’attività dell’autorità giudiziaria, sia delle persone il cui lavoro e impegno è oggetto di verifica”. Il governatore ricorda comunque che l’indagine riguarda ciò che preceduto l’ultima alluvione e il punto dove ci sono stati danni a Traversara “è un punto dove sono stati fatti interventi di grandissima importanza, tutt’ora c’è un cantiere in quella zona”.
Interpellato dai cronisti, De Pascale ribadisce che no, purtroppo gli emiliano-romagnoli non si possono considerare al sicuro da nuove inondazioni. “È come fare la domanda: i cittadini italiani possono stare tranquilli per il terremoto? No, non possono stare tranquilli, devono verificare che la casa sia nelle condizioni di sicurezza, le tecniche di costruzione devono essere fatte al meglio e comunque questo riduce il rischio, non lo azzera mai. Noi stiamo lavorando con tutte le nostre forze e con un intensità e una velocità superiore a quella del passato perché il rischio sia ridotto al massimo”. L’obiettivo della Regione, più nello specifico, è che il miliardo di euro messo a disposizione dal Governo “cada a terra molto prima del 2028: nel senso che sia un fatto concreto già nel 2026, nel 2027 e nel 2028 durante questo mandato, “riducendo in maniera significativa il rischio, che non significa azzerarlo. Questo - sottolinea ancora De Pascale - lo dobbiamo sempre dire e rappresentare perché il nostro è un territorio di bonifica, è un territorio molto fragile, un territorio sul quale l’attenzione deve essere massima”.