Rimini, avvocato ubriaco aggredisce agenti e li denuncia per "rapimento"

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Anziché cocaina nella stagnola trova l’angolo pressato di un fazzoletto di carta. Con gli amici allora torna dal pusher per farsi giustizia ma incappa in un controllo della Polizia locale in borghese che “scambia” - dice lui - per complici dello spacciatore e, dopo essersi dato alla fuga, li denuncia come falsi poliziotti agli agenti di una Volante della Questura. Sembra la sceneggiatura di un film, invece è la scusa che un avvocato polacco, in vacanza con altri due amici (un commerciante e un impiegato), ha “sparato” quando ha capito di aver compiuto una sciocchezza valsa a lui e ai due “complici” altrettante denunce per resistenza a pubblico ufficiale.

La storia

Anche questa volta, lo sfondo dove si consuma la vicenda è il lungomare Tintori, diventata quest’anno con la spiaggia libera una delle zone a più alta densità criminale della città. Per questo anche venerdì sera vengono organizzati specifici servizi dalla squadra di Pg della Polizia locale. La loro attenzione viene attirata da un terzetto di giovani stranieri, seduti su una panchina a due passi dall’ex delfinario. Tra una chiacchiera ed l’altra, infatti, vengono avvicinati da diverse persone. Poche battute, un cenno, le mani del venditore e dell’acquirente che frugano nelle tasche, e poi i secondi che se ne vanno con passo spedito. Ci sono tutte le “prove” di uno spaccio. Il personale della Pg a questo punto decide di intervenire. Si qualifica e chiede i documenti ai ragazzi della panchina. Sono nel pieno del servizio, quando come furie piombano i tre polacchi, visibilmente ubriachi, che mettono le mani su uno dei giovani ed iniziano a strattonarlo. La squadra di Pg a questo punto mostra anche a loro i distintivi. La reazione del secondo terzetto non è quella attesa. Infatti, anziché bloccarsi, continuano nel tentativo di aggressione allo spacciatore. Gli agenti allora bloccano anche loro. L’avvocato, per tutta risposta, spintona violentemente una poliziotta e con uno dei due amici se la da a gambe. Sul posto lasciano il terzo amico che spiega il motivo dell’aggressione: rivolevano gli 80 euro spesi per comprare una dose di marijuana. In tasca non ha documenti, così viene accompagnato in albergo per essere compiutamente identificato.

Colpo di scena

Ed è nei pressi dell’hotel che si consuma il paradosso. I due fuggitivi, mentre rientrano, fermano una Volante della Questura per denunciare che dei falsi poliziotti hanno sequestrato un loro amico. “Falsi” poliziotti che a loro volta arrivano all’albergo con il “rapito”. Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della Questura non possono far altro che garantire per i colleghi. A questo punto l’avvocato polacco inizia a prodigarsi in mille scuse che però ovviamente, non possono evitare a lui e ai due amici la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Nessun problema, invece, per i pusher. Spacciare stagnola piena di carta non è un reato, anche se te la fai pagare. Tra le loro vittime pure una giovane brasiliana.

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