Rimini, avvocati in fila per un posto fisso in Comune e 1500 euro al mese

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Niente parcelle da principi del foro ai clienti e addio libera professione: meglio il posto fisso. Anche se la retribuzione non è di quelle da fare girare la testa. A mettersi in fila per un impiego in Comune questa volta è un piccolo esercito di avvocati, oltre centoventi, tutti con la speranza di ottenere un un contratto a tempo indeterminato, di quelli garantiti per il resto della vita che non prevedono licenziamenti. Palazzo Garampi ha infatti deciso di rinfoltire la propria schiera di legali, anche perché ad andare in pensione, lo scorso anno, è stata la dirigente Maria Assunta Fontemaggi, lasciando un vuoto che per il momento è stato colmato in parte: Alessandro Bellini, altro dirigente storico del Comune - laureato in giurisprudenza e abilitato all'esercizio della professione forense, ma che non fa l'avvocato - ha preso l'incarico della reggenza ad interim.

Rischio danni per la casse

La mole di lavoro è però tanta, basti pensare che «in media l'amministrazione comunale deve affrontare oltre duecento cause all'anno», spiega lo stesso Bellini. E in alcuni casi si tratta di cause che possono colpire duro le casse pubbliche, il rischio è sempre dietro l'angolo. Nell'ufficio legale al momento ci sono due legali: Elena Fabbri e Benedetta Ricci. Poi ci sono altri avvocati esterni, piuttosto quotati, che vengono pagati in base alle necessità e a particolari ricorsi: Federico Gualandi di Bologna, ad esempio, esperto nel settore di diritto amministrativo, a cui si devono vittorie dal peso specifico importante, come quella che ha dato ragione al Comune, davanti al Consiglio di Stato, nell'ambito del piano particolareggiato di Santa Giustina.

Raffica di vittorie e stipendio

Il ruolino di marcia delle vittorie è piuttosto alto, si viaggia attorno al 90 per cento. E per entrare a fare parte della squadra hanno presentato domando 121 avvocati. Lo stipendio, alla fine, si aggira attorno ai 1.500 euro netti al mesi. Ma ci può essere anche un premio di risultato: se si vince la causa, la parte condannata deve rifondere le spese legali, che vanno nelle tasche degli avvocati del Comune. Anche se le spese vengono compensate a fine giudizio, i legali di Palazzo Garampi hanno degli incentivi. Insomma: di parte da una base che può salire verso l'alto. Senza contare un altro aspetto: «Si parla di un posto fisso», continua ancora Bellini, «e anche per quanto riguarda altri concorsi da impiegato, in altri ruoli, abbiamo avuto degli avvocati che preferiscono chiudere lo studio e cambiare vita». Richieste che sono arrivate da Rimini, da tutta la Romagna, ma anche dal resto di Italia. Tutti accomunati dallo stesso desiderio: un posto fisso in Comune.

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