Autorità portuale: "Ravenna pronta per il rigassificatore"

Ravenna

RAVENNA - L’ipotesi del rigassificatore al largo di Ravenna torna a farsi strada. Di fronte al problema delle fornite energetiche e l’aumento dei costi del gas il governo sta considerando l’ipotesi di ricorrere ai carichi di Gnl da rigassificare e immettere in rete. A dare una prima, forte, disponibilità è il presidente di Autorità portuale Daniele Rossi: «Al largo del porto di Ravenna è già presente un terminale marino pronto per il trasporto a terra del gas e l’immissione nella rete nazionale di distribuzione». Per questo motivo, «qualora il Governo dovesse acquisire la disponibilità di una nave rigassificatrice, capace di ricevere gas liquefatto e riportarlo allo stato gassoso, utilizzare le strutture offshore già presenti al largo del porto di Ravenna per il trasporto a terra del gas e la consolidata esperienza delle aziende del territorio consentirebbe una reale, tempestiva e sicura diversificazione delle fonti di approvvigionamento». Una dichiarazione pesante destinata a riaprire il dibattito sul tema in città. Nel 2007 era stato l’allora Ministro dello Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, a sostenere l’importanza dei rigassificatori. Ravenna era stata inserita tra i possibili siti, aprendo diverse polemiche sul tema, come raccontiamo nell’articolo a fianco. Ora il governo ipotizza quattro città che potrebbero ospitare nei prossimi sei mesi un rigassificatore: oltre alla città romagnola in lizza ci sono Porto Empedocle (in Siclia), Piombino e Taranto. Ma secondo le indiscrezioni nell’arco di due anni le navi potrebbero comparire anche in tutti e quattro i siti indicati. Quella dell’importazione del gas via nave è una delle strategie indicate per uscire dalla dipendenza infrastrutturale che deriva dai condotti russi. La diversificazione dell’offerta è una strategia anche per diminuire i prezzi del gas. In Italia però si tratta di infrastrutture molto osteggiate dalle comunità locali. Il Gnl a livello locale è tornato di attualità a Ravenna, recentemente, a causa della costruzione del nuovo deposito a Porto Corsini. In quel caso però viene utilizzato come combustibile delle navi. Anche il deposito è stato costruito non senza preoccupazioni da parte della comunità locale a cui gli enti, anche con apposite riunioni, hanno dato comunque risposte e rassicurazioni. Ora con l’apertura di Rossi, con ogni probabilità condivisa con gli enti locali, la questione torna al centro del dibattito. Proprio ieri il sindaco, da parte sua, aveva auspicati l’apertura di nuovi pozzi metaniferi.

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