Aumentano i posti di lavoro: ma è sos per donne e precariato

Se da un lato cresce l’occupazione, serve massima attenzione al rischi i aumento di precariato.

Secondo i dati Inps, le tre provincie romagnole registrano un incremento totale del 10.35% delle assunzioni in un anno, totalizzando 247.222 nuovi contratti lavorativi. Nonostante il risultato positivo, emerge però una preoccupante crescita del lavoro precario.

«Infatti – dettaglia il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli – sempre più lavoratori sono costretti a vivere nell’incertezza del futuro lavorativo, poiché nell’arco di tempo in esame (il 2022) solo il 7,97% dei contratti è stato a tempo indeterminato, mentre il 26,88% è a termine, il 3,86% in apprendistato, il 31,07% stagionale, il 7,79% in somministrazione e infine il 22,43% intermittente».

Nelle tre provincie romagnole i dati sono molto disomogenei: Rimini è la provincia dove si registra l’incremento maggiore +11,32% segue Forlì-Cesena con +9,78%, mentre Ravenna registra un +9,55%.

«I numeri forniti dall’Inps mostrano un deciso incremento dei nuovi contratti di lavoro – dichiara il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli – e questo è sicuramente un segnale positivo per l’economia locale e per coloro che cercano un’opportunità di impiego, tuttavia, non possiamo ignorare la preoccupante crescita del lavoro precario che emerge dai dati. È preoccupante vedere che solo il 7,97% dei contratti sia a tempo indeterminato, mentre una percentuale significativa è rappresentata da contratti a termine, apprendistati, lavori stagionali, somministrazione e lavoro intermittente. Questo significa che sempre più lavoratori si trovano ad affrontare l’incertezza riguardo al loro futuro lavorativo».

Secondo i dati della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna i tassi di occupazione delle province romagnole sono molto positivi e superano tutti la media nazionale del 65,5%. Ravenna ha un tasso di occupazione del 74,20%, Forlì-Cesena del 73,3% e Rimini del 69,9%. Inoltre, i tassi di disoccupazione sono inferiori a quello nazionale, che si attesta all’8,10%. Ravenna registra un tasso di disoccupazione del 5,4%, Forlì-Cesena del 4% e Rimini del 6,5%. Questi numeri indicano che c’è una minore percentuale di persone senza lavoro rispetto alla media nazionale, il che è un segnale positivo per l’economia locale.

«I tassi di occupazione superiori alla media nazionale, insieme ai tassi di disoccupazione inferiori, indicano una situazione economica solida e dinamica in queste zone. Auspichiamo che questa tendenza positiva continui nel tempo. È importante incentivare in modo più significativo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, poiché l’evidente divario di genere persiste. Fondamentale sarà sostenere la conciliazione tra lavoro e famiglia, offrendo servizi di assistenza all’infanzia e promuovendo una maggiore flessibilità lavorativa».

I recenti dati riportati dall’Istat per il primo trimestre del 2023 sono positivi per il mercato del lavoro italiano. «Tuttavia, è fondamentale mantenere un’attenzione costante sull’andamento del settore e adottare politiche adeguate per sostenere e consolidare questa tendenza positiva. Inoltre chiediamo un mercato del lavoro accessibile che contrasti la precarietà attraverso investimenti mirati».

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