A San Clemente la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si celebra al teatro Villa questa sera (ore 21.15) con lo spettacolo Attente al lupo! Appunti sparsi di sopravvivenza femminile che vede in scena Francesca Airaudo accompagnata da Tiziano Paganelli (flauto e fisarmonica). Il Villa Club aprirà le porte alle 20 grazie al suo nuovo format e ad accogliere il pubblico sarà il pre-show Signori: la mezza fra chiacchiere e un buon bicchiere offerto nell’accogliente allestimento a cura di Paul Mochrie e «dopo lo spettacolo restiamo ancora insieme a parlare di quanto appena visto, del mondo, di noi», come suggerisce la compagnia Città Teatro. «Ne abbiamo fatta di strada noi donne. Ci siamo guadagnate pezzettino per pezzettino la nostra libertà. Ma le conquiste più importanti sono relativamente recenti». Negli anni Sessanta viene sancita l’incostituzionalità dell’art. 559 del codice penale, nel quale solo l’adulterio della moglie viene punito. Poi arriva il diritto al Divorzio, la legge sull’aborto e solo nel 1981 la cancellazione del Delitto d’onore e del matrimonio riparatore.
«Insomma, il problema è antico, sepolto sotto quintali di pagine che tentano ogni volta di spiegare il perché di tanta violenza. Continueremo a cercare i perché, ma forse sarebbe meglio prima cominciare a smontare i pregiudizi che rendono le donne ancora facile preda dei “lupi cattivi”», spiega la compagnia. A proposito di lupi, scrive Perrault nel 1697 parlando di Cappuccetto Rosso: «Da questa storia si impara che i bambini, e specialmente le giovanette carine, cortesi e di buona famiglia, fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti; e non è cosa strana se poi il Lupo ottiene la sua cena. Dico Lupo, perché non tutti i lupi sono della stessa sorta; ce n’è un tipo dall’apparenza encomiabile, che non è rumoroso, né odioso, né arrabbiato, ma mite, servizievole e gentile, che segue le giovani ragazze per strada e fino a casa loro. Guai a chi non sa che questi lupi gentili sono, fra tali creature, le più pericolose!».
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