Attempati borseggiatori bloccati dai volontari della sagra a Verucchio

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VERUCCHIO. La saggezza popolare e gli antichi adagi sono veri e propri assiomi. Non sbagliano mai. E se ne è avuta l’ennesima dimostrazione nel fine settimana della Fira de’ Quatorg di Verucchio, dove un mix fra la tecnologia più avanzata, i gruppi Whattsapp e la solidarietà di paese ha consentito di far finire nei guai una coppia di insospettabili borseggiatori professionisti e scrivere l’ennesima puntata del proverbio “l’abito non fa il monaco”. Vestito scuro, giacca bianca e capelli biondini lei, pantalone scuro, camicia bianca e capello brizzolato portato abbastanza lungo lui, i due attempati signori a passeggio per le vie malatestiane nel sabato pomeriggio della fiera sembravano davvero due eleganti turisti in cerca di emozioni fra storia e tradizione. Tanto che, quando verso le 19 uno degli storici volontari della manifestazione si è accorto che era sparito il marsupio lasciato per qualche istante ai piedi del bobcat appena utilizzato per i blocchi di sicurezza, il pensiero è corso altrove.

In quel momento la centralissima piazza Malatesta a una quindicina di metri dallo stesso bobcat era infatti stracolma di un centinaio di bimbi reduci dalla Caccia di Quatorg e in gara al Palio delle Contrade e la prima idea è stata che potesse averlo preso qualcuno di loro per affidarlo ai genitori. Il telefonino cellulare muto ha però fatto subito scattare l’allarme furto e quando di lì a poco è spuntato qualche fotogramma piuttosto emblematico la sorpresa è salita davvero alle stelle. I due pseudo turisti erano stati “pizzicati” sul fatto e in alcune immagini li si vedeva “in azione”. L’immagine della coppia ha fatto come detto subito il giro dei gruppi Whatsapp degli addetti alla Fiera e uno di loro, poco dopo il mezzogiorno di ieri, ha visto l’uomo all’apparenza ben oltre la sessantina e la donna a sua volta non certo ragazzina aggirarsi incredibilmente di nuovo fra i banchi. Da veri “professionisti” del borseggio da feste di paese. Immediata la telefonata al derubato e ai carabinieri, chiamata fatta seguendo i due passo passo fino alla transenna d’ingresso, dove sono stati bloccati da un capannello di persone fra cui lo stesso malcapitato precipitatosi sul posto.

La coppia ha ovviamente negato ogni addebito, poi, quando proprio il volontario depredato ha mostrato “energicamente” l’immagine che li ritraeva, i due hanno sbofonchiato di essere stati a Verucchio anche il giorno prima e aver raccolto il borsello perché a terra in strada ma di averlo poi lasciato su una sedia. Nel crescendo di tensione è arrivata una pattuglia dei carabinieri della locale stazione, che ha accompagnato gli insospettabili in caserma per tutti gli accertamenti di rito e dopo qualche ora non ha potuto fare altro che denunciarli a piede libero. Purtroppo del marsupio contenente telefonino cellulare, chiavi, soldi, documenti e carte di credito varie nessuna traccia, unica consolazione quella di aver evitato altri furti e di aver stampato a fuoco nella mente i visi di due persone che probabilmente gireranno d’ora in poi alla larga da Verucchio. Qualsiasi abito indossino.

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