Ascom e Confesercenti: "Comune intervenga sulle aree commerciali"

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«Appurato che le 97 aree commerciali sono state approvate e autorizzate nel 2017, non significa che l’amministrazione attuale non possa intervenire sugli aspetti operativi. Non ci accontentiamo più di tutto questo, gli strumenti ci sono e il Comune si deve prendere la responsabilità: autorizzare non vuol dire in automatico realizzare l’intervento».

Non ci girano tanto intorno i direttori di Confcommercio e Confesercenti, Alberto Zattini e Giancarlo Corzani che, senza mezzi termini, hanno esposto la questione direttamente al vicesindaco Daniele Mezzacapo e ai tecnici del Municipio. «L’incontro è stato animato, abbiamo preso ad esempio il progetto previsto per l’area tra via Ravegnana e via Zampeschi ma che, in realtà, funge da detonatore per tutte le altre perchè ciò che ci stupisce è come queste pratiche vengano in linea generale esaminate – puntualizza Corzani -. Troppo spesso accade che i dati forniti dal soggetto proponente sulla viabilità e sull’incidenza del traffico nelle zone in cui andranno ad incidere questi nuovi poli non coincidono con quelli riscontrati da noi. Per questo motivo chiediamo che l’amministrazione si assuma la responsabilità degli studi che devono essere fatti al riguardo. Il Comune non può non avere il controllo sui progetti e sul tavolo non possono avere quattro piani urbanistici attuativi che abbiano altrettanti conteggi differenti». «I dati presentati dai soggetti proponenti non sono la verità assoluta e tanto meno corrispondo alla realtà delle cose – fa eco Zattini –. L’esempio più eclatante è quello di via Bertini, dove nel punto più critico della viabilità forlivese ben presto a distanza di pochi metri sorgeranno a breve due supermercati. Tutto ciò non comporterà un aumento del traffico? Ci vogliamo prendere in giro». Su una cosa sono certi i due direttori, gli studi fatti non sono attendibili. «A Forlì ormai insistono diverse strutture di media superficie di vendita, nell’ora di punta su un supermercato normale gravitano 400 auto, ovvero per 200 che se ne vanno altre 200 arrivano» sottolinea Corzani, mentre Zattini precisa: « basta fare un monitoraggio su qualsiasi struttura di vendita e si può verificare che i dati son ben diversi da quelli che i soggetti proponenti forniscono. Come possiamo esserne certi? Facciamo una media degli scontrini battuti nell’ora di punta da quattro o cinque supermercati e da lì capiremo il reale flusso del traffico». Se effettivamente il Comune dovesse accogliere la richiesta avanzata dalle associazioni di categoria, ci sarebbero di fronte due strade. «Gli interventi sono stati già autorizzati ma possono essere ridimensionate le strutture o eventualmente si possono trovare soluzioni alternative per la viabilità – aggiunge Zattini -. In parole povere i soggetti proponenti devono intervenire con accorgimenti che sono di interesse pubblico e riguardano la sicurezza e la salute di tutti noi, e non quelli di un altro commerciante». Insomma, uomo avvisato mezzo salvato.


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