Artisti di Romagna: Anna Maria Nanni

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“Quadri d’armonia” è l’ultima personale alla Galleria del Ridotto di Cesena per la quale Anna Maria Nanni (Cesenatico 1937-2021) collabora alla preparazione senza poter partecipare all’inaugurazione per la sua dolorosa dipartita. Un’esposizione ispirata alla musica, tema caro all’artista per le ascendenze familiari, nonno e padre fotografi e musicisti. Dopo il Liceo Artistico si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e, conseguito il diploma, inizia a insegnare Educazione artistica nella Scuola Media Statale di Cesenatico. Pittrice, ceramista, scultrice, mosaicista dopo la frequenza ai corsi di Renato Signorini, presenta la sua prima personale nel 1960 al Palazzo del Turismo di Cesenatico. Negli anni successivi espone con frequenza e continuità nella sua città natale, a Cesena nella Galleria Comunale e nel Teatro Bonci, ai Magazzini del Sale di Cervia, a “Contemporanea” nell’ambito della Fiera di Forlì nel 2003, in tutti gli anni dal 2008 al 2015 e a “Oltre il contemporaneo” a Bologna nel 2016, per ricordare alcune delle sedi più importanti. Realizza alcune brillanti copertine per la rivista di cultura romagnola “La piè” nel 2001, 2008 e 2012. Gran parte della biografia e della produzione dell’artista è raccolta ne I colori della vita la bella monografia curata da Orlando Piraccini, edita da Serigraf di Cesenatico nel 2017. Partita dalla solida base di pittrice in linea con un realismo novecentesco personale e di qualità apprezzato dal poeta e scrittore concittadino Marino Moretti, già nelle prime opere, come i ritratti, emerge quale sarà il cambiamento che la porterà a spostare progressivamente il punto di riferimento per il suo operato artistico verso Henry Matisse e i “fauves”, per entrare a pieno titolo nel Nuovo Futurismo teorizzato da Renato Barilli. Una corrente che è la prosecuzione della ricerca iniziata nei primi anni del Novecento con la seconda rivoluzione industriale quando la “modernità” irrompe nella vita dell’uomo, rielaborandola attraverso nuove regole e nuove forme come la commistione di generi e il libero uso dei materiali. I riferimenti ai quali Anna Maria Nanni attinge sono il Secondo Futurismo di Giacomo Balla, Fortunato Depero e dell’imolese Mario Guido Dal Monte, interpretati spesso in chiave “pop”, senza escludere punti in comune con Marco Lodola, rappresentante di spicco del Nuovo Futurismo al quale l’accomuna anche la passione per il ballo e per la musica. Dai primi anni Ottanta inizia la semplificazione formale del disegno, l’uso di tinte acriliche dai toni cromatici solidi e accesi applicati a scenari magici e favolosi. Compaiono anche le rappresentazioni grafiche identificative come gli scalmi, i “ricci” degli strumenti ad arco, il pentagramma e le note musicali. Nella pittura di Anna Maria il dinamismo perde di velocità per acquisire il movimento fluido di linee plastiche molto personali, eleganti, precise e ordinate. Sono le immagini che ripropone sulla spiaggia di Cesenatico nelle venti “Tende al mare” dell’estate 2018, una tradizione che risale al 1998 con quelle realizzate da Dario Fo. A esse è collegata la contemporanea personale nel Museo della Marineria dove aveva esposto un anno prima in occasione del suo ottantesimo compleanno. È ammirevole il suo carattere tenace e determinato che la spinge a superare il successo ottenuto da giovanissima con la sua pregevole pittura tradizionale per rimettersi in discussione e seguire la spinta della passione per la ricerca di nuove straordinarie espressività.

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