Artista di strada di Rimini: "La mia stanza passa da 16 a 65 euro, così non ce la faccio"

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«La mia vita in uno zaino». È già pronta a lasciare il residence di Rimini, dove vive dallo scorso autunno, una 32enne che preferisce mantenere l’anonimato. Non si tratta di una scelta, quella di abbandonare, ma di un obbligo dettato da due motivi. Primo: il prezzo della sua stanza con bagno e terrazzino schizzerà da circa 16 euro al giorno a 65. E secondo: bisogna far spazio ai turisti in arrivo.

Perché ha deciso di stabilirsi in un residence?

«Sono un’artista di strada con due cagnolini al seguito. Acquistare un camper mi era sembrata una soluzione ideale. Alla vendita mi avevano garantito che il veicolo fosse stato ricondizionato. Peccato che poco tempo dopo siano subentrati grossi problemi meccanici e spese a catena. Era l’estate del 2022 e ho dovuto dar via la mia casa su ruote con un cambio di vita imprevisto».

Perché fermarsi a Rimini?

«Ricordavo che a fine estate la città mette a disposizione strutture turistiche a un prezzo ragionevole. Ho optato per un residence: dandomi la chiavi i titolari hanno preannunciato che a fine marzo avrei dovuto andarmene. Pago circa 500 euro, più 15 per la tassa di soggiorno, per una camera con bagno e balcone. Se restassi dovrei pagare il quadruplo, ossia 1950 euro al mese. Mi sto dando da fare ma non è facile trovare altri alloggi e non solo perché ho due cani. Che tu voglia un appartamento o una stanza da condividere non fa differenza, trovarlo qui è un miraggio».

Nel residence ci sono altre persone nelle sue condizioni? Si crea una rete di sostegno all’arrivo della bella stagione?

«Tre vicini, tra cui il mio dirimpettaio, sono pronti a sloggiare. Ravviso cordialità, per aiutarsi forse bisognerebbe aver condiviso non i metri quadri ma esperienze di vita. Tradotto: essere sulla stessa lunghezza d’onda, aver patito sofferenze simili. Ti capisce chi è già passato dalla tua strada».

Come la fa sentire questa situazione?

«Ormai riesco a metter la mia vita nello spazio di uno zaino. A Rimini esistono due stagioni, quella del deserto e quella in cui si quadruplicano abitanti e prezzi. Ricominciare da capo per gli errori di calcolo che ho commesso è frustrante ma sono abituata. Servono a poco anche i miei titoli di studio, è tutto molto difficile quando sei sola. In me prevalgono il disincanto e un po’ di rassegnazione. Ho imparato a vivere alla giornata chiedendo aiuto alla Caritas per problemi di salute».

Nessun parente o amico da contattare?

«Tornare nella mia terra d’origine non è un’opzione. La mia casa ormai sono i miei cani e il mio zaino».

Cosa farà se non salta fuori una stanza?

«Forse un viaggio lungo le coste dove tirar su qualcosa con l’arte di strada per poi tornare a Rimini a fine estate».

Il conforto maggiore le arriva dal suo mestiere?

«Sì, disegnare mi svuota la mente, il che non è scontato. Non ho mai ripiegato sulle dipendenze e sono sempre rimasta pulita. Per fortuna quello che faccio ottiene un riscontro dalla gente, piace e quindi mi dona un po’ di conforto e una timida tranquillità, permettendomi di comprare da mangiare per i quattro zampe e per me».

A Rimini ci sono 12mila proprietari di case lasciate sfitte, vorrebbe mandar loro un messaggio?

«Non riesco a entrare nella mente di queste famiglie e di solito parlo poco perché sono considerata l’ultima ruota del carro. Ma se avessi coraggio, chiederei: “Cosa ti cambia se provi ad aprire la tua casa agli altri? Magari guadagni qualche euro in più, mentre l’affittuario si prende cura dell’appartamento per un periodo, sostenendo anche delle spese”. In senso metaforico direi che la vita è una ruota che gira e il camper si può rompere, lasciando a piedi chiunque. Potrebbero ritrovarcisi loro un giorno ad aver bisogno di una stanza».

Cosa le fa più paura mentre si avvicina la fine di marzo?

«Dover sempre ricominciare da zero, ma anche rialzarsi sentendo che ogni volta le gambe hanno meno forza».

Qualcuno le infonde coraggio?

«Il punto di riferimento sono i miei cani. Per gli esseri umani sei importante finché servi, ma non funziona così per gli animali. E che tu abiti in una reggia o per strada per loro non fa differenza».

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