Arte e storia al cimitero: visite guidate a Cesena

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Il cimitero viene solo ricordato come luogo di eterno riposo dei propri cari, dimenticandosi come invece al suo interno siano presenti anche strutture architettoniche ed opere d’ arte di alto livello.

Quest’anno il cimitero comunale di Cesena è entrato a far parte del patrimonio artistico tutelato dalla Regione, unendo così “arte e vita” alle tombe degli estinti.

Così nella “Settimana europea dei cimiteri storici”, di cui anche quello comunale di Cesena fa parte, sono state realizzate visite guidate educative volte a far scoprire a tutti le tombe celebri e le opere d’arte più importanti presenti in via Pacchioni, illustrando anche i grandi personaggi che hanno fatto la storia della città.

Il cimitero urbano

La realizzazione del “cimitero moderno” è avvenuta nei primi decenni dell’800, dopo l’ editto di Saint-Cloud emanato da Napoleone il 12 Giugno del 1804. Portando una vera e propria rivoluzione nell’ambito cimiteriale. Prima le sepolture erano suddivise per censo, sesso, separate tra religiosi e laici: e non mancarono le critiche anche da parte dei cesenati per le nuove disposizioni.

La prima parte del cimitero di Cesena viene completata il 5 maggio 1813, con la prima sepoltura di Sante Zoli Di Antonio.

La realizzazione del cancello centrale fu affidata a Mario Morigi, mentre la parete d’ ingresso a Saul Bravetti e le due statue addossate a Ilario Fioravanti, il quale si è occupato anche dell’affresco interno.

Visita guidata

Franco Spazzoli ha curato la più recente delle visite guidate aperte ai cittadini. Molti più coloro che intendevano partecipare dei posti disponibili.

Si è partiti dalla Tomba Battistini, dove è sepolto Pio Battistini: grande repubblicano colpito da un proiettile sparato da un minatore. Nella tomba, l’artista Mauro Benini, ha realizzato per onorarlo il busto dello stesso Battistini.

Successivamente il gruppo si è spostato alla tomba delle sorelle Bartoletti, dove lo scultore Tullo Golfarelli ha realizzato un ampio rilievo rappresentando due angeli.

Nella seconda tomba della famiglia Bartoletti, è stata realizzata invece una scultura in marmo e bronzo, raffigurante la divinità del tempo che sorregge il globo e attorno le anime sbattute dal vento, del Canto Quinto dell’Inferno, dove vengono messe in risalto le anime di Paolo e Francesca.

Poi ancora è stata visitata la tomba di Genocchi, del pittore Anselmo Gianfanti, di Aristodemo Galbucci.

Tra storia e politica

Sono giunti poi a quella di Gaspare Finali, uno dei principali politici risorgimentali di Cesena, che durante la sua vita tradusse anche tutti i versi scritti in latino delle opere di Pascoli.

Lo scultore Domenico Trentacoste realizzò il medaglione posto nella tomba.

La visita si è soffermata poi sul Monumento di Tommaso Risso, ufficiale garibaldino a difesa della Repubblica Romana, ucciso da un proprio compagno dopo una pensante lite finita a colpi di fucile. Nella seguente tomba, quella di Vecchi, caratteristico invece il grande rilievo realizzato da Gaetano Lombardini, discepolo di Canova. Rappresentò la scena di Gesù con il paralitico, attribuendo al volto di Cristo quello dello stesso Canova.

Da Serra a Pasolini Zanelli

Poi è stata visitata la tomba di Renato Serra, letterato e uomo con molte passioni e ricco di dedizione, ucciso nella Grande Guerra in uno scontro con gli austriaci. Poi ancora la tomba di Robusto Mori, dove Golfarelli realizzò diverse sculture rappresentando un bambino secco con sua mamma ed a fianco la dea della medicina; la tomba di Pietro Pasolini Zanelli, il quale lasciò in eredità Villa Silvia e dove nel suo monumento funebre è stato realizzata dall’ artista Benini la scultura del giovane fanciullo.

La tomba di Guidi ha di caratteristica tutti gli affreschi delle scene bibliche sulla parete, realizzati da Costantino Guidi.

Antichità

Tra le più antiche della città c’è Tomba Righi, dove il marito aveva realizzato il busto di sua moglie in una cornice rinascimentale, anche se lo scultore non era la sua professione. Verso il cortile interno, sono state osservate le tombe dei tre grandi campioni motociclistici: Tordi, Montanari e Lorenzetti.

Po la Tomba Damerini, dove l’artista Ettore Lotti realizzo nel 1969 la scultura raffigurando una pietà: sicuramente non è a livelli di quella di Michelangelo, ma l’opera di notevole importanza all’interno desta parecchio stupore.

Monty Banks

Nella monumentale tomba della famiglia Monty Banks viene trattatala figura di Mario Bianchi, partito “più che poveretto” da Cesena, girando l’ Italia e approdando dopo anni a New York, ha sfondato nella carriera cinematografica diventando un gigante dell’era del muto.

Di seguito sono state osservate le tombe della famiglia Golfarelli, di Antonio Aldini (famoso per aver lasciato alla morte tutti i suoi averi ai Roverella) e la tomba della stessa famiglia Roverella, dove l’ artista Golfarelli realizzò un angelo in marmo che sorreggeva un povero.

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