Vela, Canè e Valentina fra i grandi: secondi di classe alla prestigiosa Middle Sea Race GALLERY

LA VALLETTA. Valentina va forte e conquista il secondo posto di classe alla Rolex Middle Sea Race. Grande soddisfazione per la barca del riminese Pier Paolo Canè alla più prestigiosa regata d’altura del Mediterraneo, quella che vede al via equipaggi di caratura mondiale, quella che nel lontano 1971 vide a sorpresa il successo di Cino Ricci con il Comet 910, una barca costruita in Romagna che in tempo compensato battè persino la barca della Marina britannica e un mito della vela mondiale come Eric Tabarly.

Valentina, un ketch classico progettato da Sciarrelli e realizzato nel 1984 a Trieste (oggi con manutenzione dei maestri d’ascia riminesi), completamente in legno dal fasciame di mogano agli alberi, lunga 14,8 metri, era alla sua terza partecipazione. Barca pesante con poco pescaggio, soffre il vento leggero e le boline strette, nel 2022 fu costretta al ritiro (insieme a molte altre barche) a causa del poco vento. Nel 2023 arrivò 19esima assoluta con il compenso IRC e 13esima in ORC. Quest’anno ha ottenuto un ottimo risultato, grazie anche al recupero della seconda parte della regata, che la porta sul podio con il secondo posto in classe IRC 6 (quinto in ORC 5 e 11esimo assoluto sia nel compenso IRC sia in ORC). Prima assoluta in tempo reale Black Jack100. Prima overall in compensato IRC e ORC Balthasar.

L’arrivo a La Valletta ieri sera poco prima delle 22 dopo 5 giorni e 10 ore di navigazione su un percorso che porta gli equipaggi a circumnavigare la Sicilia in senso antiorario lasciandosi a sinistra Stromboli, Favignana, Pantelleria e Lampedusa.

A bordo della barca del Club Nautico Rimini con lo skipper Pier Paolo Canè (noto ortopedico riminese) Claudio Magrini (detto Toro), Saverio Sabbioni (ristoratore con la passione della vela, è alla quinta partecipazione alla Middle), Aimone Fabbri, Attilio Sammarini e Stefano De Rossi. Tutti riminesi tranne Fabbri che è riccionese.

«Grande soddisfazione», sintetizza Canè dopo l’arrivo. «Sì, nella seconda parte della regata abbiamo recuperato posizioni. All’inizio abbiamo sofferto un po’ l’avvicinamento allo Stretto di Messina ma siamo stati fortunati perché l’ultimo tratto, quando è calato il vento, lo abbiamo fatto in favore di corrente». Ma la fortuna non è stata sempre dalla barca di Valentina. «La nostra barca soffre le boline strette perché ha poco pescaggio. E quest’anno abbiamo dovuto spesso tenere questa andatura».

Nel complesso per le condizioni meteo non è stata una regata veloce. Ma Valentina è riuscita a limitare i danni quando le condizioni non erano a essa sfavorevoli e a sfruttare i momenti buoni. «Da Pantelleria in poi», spiega Canè, «abbiamo avuto un angolo al vento per noi più favorevole, dalla bolina larga al lasco. A due miglia dall’arrivo ci si è rotta la drizza del gennaker ma c’era vento e non ha influito fortunatamente sulla nostra posizione finale». Domani le premiazioni al Royal Malta Yacht Club.

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