RIMINI. Il regista e cineoperatore subacqueo riminese Leonardo Sergiani conquista un altro trofeo. A fine novembre ha vinto il primo premio nella sezione cortometraggi a Galathea, il festival del mondo marino di Hyères, in Francia, con un lavoro dal titolo Underwater Strategies. Il filmato, della durata di 22 minuti, mette proprio in mostra le strategie messe in atto dalle creature marine. «I fondali marini», spiega Sergiani, «rappresentano per noi un ambiente bellissimo, anche se per le creature che li popolano sono un ambiente estremo. Per sopravvivere è necessario sviluppare strategie vincenti che superino le difficoltà oggettive create dall’ambiente e permettano loro oltre che vivere anche di propagare la specie. Il documentario tratta le principali strategie di sopravvivenza di pesci, crostacei e molluschi in chiave ironica centrando comunque le necessità che le muovono e gli effetti che producono. La chiusura è un vero e proprio fuoco d’artificio, con lo spawning (deposizione delle uova) di enormi banchi di pesci a testimoniare che in mare l’Amore è un esplosione di vita».
Sergiani non è nuovo a questi exploit. è nato 60 anni fa a Rimini nella zona di via Acquario (segno del destino). «Negli ultimi 25 anni ho dedicato, la maggior parte del mio tempo libero alla scoperta dell’ecosistema marino documentando le sue inaspettate forme di vita e cercando di trasmettere a tutti le meraviglie di questo ecosistema unico attraverso i miei documentari. Questo mio costante impegno mi ha permesso anche di intraprendere un percorso educativo in alcune scuole per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di voler salvaguardare questo importante ambiente della natura».
Dal 2006 a oggi ha vinto una trentina di primi premi in manifestazioni internazionali (dalla Francia alle Filippine, dalla Cechia alla Turchia, dalla Florida alla Serbia) dove a concorrere ci sono ogni volta circa un centinaio di videooperatori di tutto il mondo.
«Ogni mio progetto documentaristico», spiega, «nasce da un’idea personale, poi attentamente sviluppata per dare vita a un grande documentario. A tal proposito, ci tengo a ringraziare il mio grande amico e biologo marino Giovanni Raimondi, che da anni si occupa della stesura dei testi dei miei documentari, con grande attenzione alla comunicazione e alla divulgazione ironica, ma sempre efficace».