Zinzani: "Pronti a proiettarci verso un nuovo futuro"

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L’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna e il suo presidente Giordano Zinzani si sono preparate per mesi e oggi fanno finalmente ritorno al Vinitaly per parlare della nostra terra.

Dopo due anni di stop rieccoci a Verona. Cosa vi è rimasto di questi due anni?

«La pandemia ci ha “insegnato” che ci sono anche nuovi modi per promuovere i nostri prodotti. Ciò non toglie che essere presenti e protagonisti ai più importanti eventi fieristici dopo due anni di stop forzato è comunque necessario per ridare slancio al nostro settore. L’entusiasmo di “fare” non ci è mai mancato, anche se abbiamo dovuto trovare alcuni compromessi per la situazione inaspettata che ci siamo trovati ad affrontare. Ed eccoci quindi qui al Vinitaly, con i nostri consorzi sempre più protagonisti e le nostre aziende vitivinicole, tutti insieme sotto lo stesso tetto per proiettarci verso il futuro. Ognuno dovrà fare la sua parte, per ruolo e competenze. Enoteca Regionale farà sicuramente la propria».

Quali saranno le novità di quest’anno per l’Emilia-Romagna?

«Enoteca Regionale Emilia-Romagna, come di consueto, sarà protagonista del salone curando la regia e animando l’intero Padiglione 1, che per quattro giornate sarà la “casa” dei consorzi, delle aziende e dei vini emiliano-romagnoli. E non solo vini. Infatti, per questa edizione del Vinitaly, Enoteca ha puntato ancor di più sul coinvolgimento dei principali consorzi regionali del food. Perché il binomio vino-cibo è un valore assoluto di questa regione. Un valore rappresentativo di tutto il territorio, da Piacenza a Rimini. È “il tratto che ci unisce”, così come quel trattino fra Emilia e Romagna che compare nella corretta dicitura del nome della nostra regione. Un territorio unito che sarà fortemente presente all’interno del padiglione».

E per la sola Romagna?

«Ci saranno una masterclass sul Romagna Sangiovese delle sottozone guidata da Gabriele Gorelli e altre due su Albana secco e Sangiovese Superiore tenute da Andrè Senoner, con il Master del Sangiovese – il concorso riservato ai sommelier organizzato dall’AIS e dal Consorzio vini di Romagna – eccezionalmente a Vinitaly».

Quante aziende parteciperanno?

«Nel complesso saranno oltre 120 le aziende e i produttori presenti, mentre i vini in degustazione disponibili negli stand dei singoli consorzi e delle singole aziende saranno rappresentativi di tutte le nostre 19 Doc, 2 Docg e 9 Igt, per dare un’ampia panoramica delle diversità e delle varietà che caratterizzano i vini dell’Emilia-Romagna».

Con quale spirito l’Emilia-Romagna torna finalmente a parlare delle sue eccellenze?

«Lo spirito è certamente positivo, in quanto il 2021 ha fatto registrare per la nostra regione una crescita del 5% per l’imbottigliamento dei vini Doc. L’Emilia-Romagna si pone tra le prime cinque regioni italiane, con la crescita più alta nell’ultimo quinquennio per quanto riguarda l’esportazione del vino. Il 2021 rispetto al 2020 ha segnato un +19%».

L’Emilia-Romagna del vino sta crescendo a livello internazionale? Quali mercati vede come maggiormente interessanti?

«I mercati in questo momento che vedono una crescita maggiore sono gli Stati Uniti, a seguire la Svizzera, il Messico (che è un mercato interessante soprattutto per il Lambrusco), poi la Cina, Francia e Canada».

Crede che la crescita dell’online abbia contribuito a farci conoscere sempre di più?

«Ne sono convinto, perché chi fa un’esperienza di acquisto online ha modo tramite il sito di avere delle informazioni non solo sul vino, ma anche sul territorio. Il consumatore online, prima di acquistare, legge».

Una volta terminato il Vinitaly, quali saranno i prossimi passi per il 2022 relativamente alla valorizzazione dei nostri vini?

«Avremo il Pro Wein nel mese di maggio, poi assieme ai consorzi di tutela verranno organizzati vari eventi a livello nazionale, inoltre abbiamo intenzione di riprendere in autunno anche altre manifestazioni storiche per la nostra associazione».

Quali prospettive vede per il settore, visto il periodo particolarmente difficile?

«La situazione è abbastanza complessa, non solo per gli aumenti legati all’energia, ma anche per i rincari sui materiali di confezionamento, bottiglie di vetro e imballaggio. Ciò potrebbe tradursi in un rallentamento della crescita sul mercato, non potendo scaricare questi aumenti di costo».

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