Volley, cacciato dall'Italia, Gardini è salito sul trono in Polonia

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L’Italia che vince in giro per l’Europa ha il volto soddisfatto, in qualche momento anche incredulo di Andrea Gardini, uno che di trionfi in carriera ne ha vissuti tanti e che quest’anno ha vissuto forse la stagione più incredibile della sua carriera da quando si è seduto in panchina. L’ex centrale ravennate, eroe di mille battaglie con la maglia del Messaggero e della nazionale azzurra, ha alzato a sorpresa il trofeo del campionato polacco, alla guida dello Jastrzebski Wegiel, la squadra “del carbone” che in finale scudetto ha battuto nientemeno che lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle di Nikola Grbic che, una settimana più tardi sarebbe andata a prendersi la Champions League superando, dopo Lube Civitanova e Zenit San Pietroburgo, anche il Trento in finale. «Fatico anche io a spiegarmi come possa essere successo perché lo Zaksa (che Gardini ha allenato fino a due anni fa, ndr) esprime una pallavolo spettacolare, che io stesso mi incantavo a guardare prima della finale. Ha giocato grandi partite, dentro e fuori la Polonia ma in finale è accaduto qualcosa di particolare. Siamo riusciti a far perdere loro la tranquillità che esprimono ogni volta che scendono in campo. Dovevamo vincere due gare per conquistare lo scudetto: nel primo set di garauno ci hanno asfaltato, sono rimasto a bocca aperta di fronte alla qualità del loro gioco e ho detto ai ragazzi di provare a resistere e a rispondere colpo su colpo. Ci hanno lasciato aperto un pertugio e ci siamo infilati riuscendo a ribaltare la situazione e siamo stati molto bravi anche in garadue. È stata una vittoria incredibile, impronosticabile e per questo ancora più bella. Vincere non è mai facile ma stavolta sembrava quasi impossibile». In Romagna si dice spesso che “si chiude una porta e si apre un portone” ed è quello che è accaduto a Gardini in questa stagione, visto che l’allenatore ravennate fu esonerato a Piacenza ancora prima di iniziare la stagione, proprio alla vigilia della sfida del girone preliminare di Coppa Italia contro la Consar. «Diciamo che c’era malcontento fin dalla stagione precedente loro si aspettavano di più nella porzione di stagione fino al lockdown, forse dimenticando che eravamo una neopromossa. io sono convinto che si poteva fare un buon lavoro ma non sono riuscito a svolgerlo. Bisogna tenere conto che alcuni giocatori sono arrivati all’ultimo momento a Piacenza e che non potevamo certo essere al meglio subito. Alla luce dei fatti si può dire che non tutti i mali vengono per nuocere e comunque mi spiace di non essere riuscito a completare il progetto». Consueta estate al Bagno Obelix, nella speranza di ritrovare la “sua” Ravenna in Superlega il prossimo anno. «Anche in questa stagione è stato fatto un ottimo lavoro: sono venuti risultati importanti e la pallavolo italiana ha bisogno di piazze come Ravenna che vive la passione per questo sport con un trascinamento vicino a quello polacco». Il futuro di Gardini è ancora in Polonia. «Tornerò dopo l’Europeo e non sarà facile ripetersi - conclude l’allenatore romagnolo - ci sarà la Supercoppa, la Champions e uno scudetto da giocarsi con un livello sempre più alto. C’è sempre più passione per il volley e dovesse arrivare anche il titolo olimpico sarebbe un tripudio, magari con il ritorno del pubblico nei palasport. La Polonia è la mia seconda casa pallavolistica ma bene come si sta in Italia non si sta da nessun’altra parte per cui spero di tornare prima o poi».

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