Volley A2 donne, Omag: ecco Parini e Salvatori al centro

La Omag-Mt inizia ad alzare il muro. E annuncia le prime due centrali. Si tratta di Sveva Parini e Chiara Salvatori. Classe 2001, di Erba, in provincia di Como, 185 centimetri d’altezza, la Parini arriva da Marsala. «Quando il mio procuratore mi ha detto che c’era questa possibilità, ho detto subito di sì perché ho sempre apprezzato il modo in cui vive la pallavolo San Giovanni - commenta la lombarda -. Nell’ambiente viene dipinta come un’isola felice e quindi non vedo l’ora di respirare l’aria della Romagna e vivere questa bella realtà. Ringrazio il presidente Manconi e coach Barbolini per la fiducia che mi hanno dato, spero di ripagarli nel migliore dei modi. La mia caratteristica migliore? Sicuramente l’attacco». Parini inizia a muovere i primi passi all’Alba volley dove si mette subito in mostra tanto che, a soli 14 anni, arrivano le prime convocazioni ai collegiali della nazionale giovanile. Poi il debutto in B1 con la Tecnoteam. Nella stagione successiva la chiama l’Agil Novara in B2 dove conquista subito i gradi di capitano e la promozione in B1. Non solo, si laurea anche vice campionessa regionale Under 18 e veste la maglia azzurra della nazionale Juniores. Su di lei mette gli occhi l’Igor Gorgonzola Novara che la chiama nella sua “cantera”. Nell’estate del 2019 il passaggio all’Olimpia Ravenna in A2 prima del trasferimento a Marsala dove è rimasta due stagioni fino alla chiamata della Omag-Mt. «A Novara ho giocato con Bolzonetti e ritrovarla è un piacere. Come sarà un piacere giocare insieme alle altre compagne. E poi non vedo l’ora di conoscere i ‘nipoti’, ogni volta che sono venuta a giocare a San Giovanni, mi hanno sempre impressionato. Permettetemi di dire un grazie anche a Marsala per tutto quello che mi ha dato in questi anni». Da una giovane, a una giovanissima, Chiara Salvatori, classe 2003, alle prese in questi giorni con l’esame di maturità. «È un periodo un po’ tosto - sorride il centrale bolognese - adesso penso a finire la scuola e poi mi concentrerò su questa nuova avventura che non vedo l’ora di iniziare. So perfettamente di essere giovane, ma ho tanta voglia di imparare e darò il massimo». Pensare che all’inizio non pensava per nulla alla pallavolo. «Facevo ginnastica artistica e mi divertivo un sacco. Poi, un giorno, mia mamma mi ha portato a fare una prova e da quel momento è scattata la scintilla. Nel San Lazzaro facevo la banda poi, però, quando a 15 anni mi ha chiamato Casal de Pazzi, mi hanno messo sotto rete perché mi dicevano che avevo buoni colpi. Mi piace murare, ma mi diverto anche in attacco» Ravenna? «Mi dispiace tanto come è andata a finire perché quella è una piazza storica della pallavolo italiana. Spero presto di rivedere quei colori in serie A». Adesso, per completare lo scacchiere, alla Omag-Mt serve un altro centrale, un opposto e una banda.